Into the woods - Recensione


Nuova produzione Disney, ed ennesima dai toni dark, si distingue però dalle precedenti per le nobili origini, il film è, infatti, tratto da uno show teatrale, che dal 1986, è uno dei maggiori successi di Broadway. La regia di Rob Marshall, già regista di “Chicago”, crea un bosco trafitto da fiabeschi spiragli luminosi, ma soprattutto pieno di zone d’ombra, come l’animo dei suoi personaggi. Musica elegante, ma non facile, non troverete ritornelli orecchiabili o motivetti da fischiettare a uscita sala, eppure, grazie alla qualità di scrittura suonano piacevoli. Chiaro, al pubblico è richiesta attenzione, orecchio e gusto, pena la noia. Scelte di casting coraggiose, ad esempio a dar volto a Cenerentola troviamo la brava Anna Kendrick, di certo un’attrice dalla bellezza non convenzionale. Come sempre, grande interpretazione di Meryl Streep che per questo ruolo ha ottenuto la sua diciannovesima (!) nomination all’Oscar, mentre fa una breve apparizione Johnny Depp nei panni del lupo cattivo di Cappuccetto Rosso.

Un affascinante musical classico, appesantito nella seconda parte da qualche sequenza prolissa, dovuta al confluire di più sottotesti: si parla anche del rapporto tormentato tra genitori e figli. “I wish…”, io desidero, queste due parole ripetute come un mantra dai protagonisti, racchiudono la frase simbolo dell’opera e ne forniscono la chiave di lettura, invitando lo spettatore a riflettere sulle conseguenze delle proprie, individuali, ambizioni. Il bosco diventa un perfetto non-luogo per inseguire i propri sogni, soffrire e rialzarsi, in una parola: crescere. La vita insegna molto di più di qualsiasi scontato lieto fine. Visione consigliata, ma attenzione, è un film per tanti, ma non per tutti. VOTO 7

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