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Visualizzazione dei post da aprile, 2014

Nymphomaniac - Volume 2

Joe (Charlotte Gainsbourg), ormai madre di famiglia e alla soglia dei 40 (e oltre), continua a perseguire nuove esperienze sessuali, tra sadici dalla frusta facile, pedofili non praticanti e violenti usurai. Forse questa volta non sarà più cacciatrice, ma preda…Lars Von Trier, uno dei più controversi cineasti contemporanei, realizza un dittico, tanto complementare quanto eterogeneo. Se il primo capitolo era un crescendo di virtuosismi tecnici e dominante consapevolezza sessuale della giovane Joe (Stacy Martin), in questo episodio l’impatto visivo è meno estetizzante, anzi sottotono, quasi a sottolineare lo sfiorire inesorabile della, ormai adulta, eroina. Il viaggio di Joe, alla ricerca del piacere (perduto?), rimane irresponsabile ma diventa doloroso, mesto e routinario, e la regia si adegua, abbandonando guizzi autoriali a favore di citazioni intellettuali e di una profonda analisi psicologica.

The Amazing Spider-Man 2 - Il potere di Electro - Recensione

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Spider-Man (Andrew Garfield), questa volta deve vedersela col nuovo cattivo Electro (Jamie Foxx), l'ennesimo Goblin (Dane DeHaan), e le pene d'amore per Gwen Stacy (Emma Stone). Riuscirà Peter Parker a salvare sia pubblico che privato? Il regista Marc Webb, rispetto al precedente capitolo , dimostra una maggior dimestichezza con gli effetti speciali, ma non basta qualche spettacolare piroetta stereoscopica a compensare le mancanze di una sceneggiatura piatta, zeppa di scene telefonate, con dialoghi basic, e nemici dalla scarsa personalità.

Noah - Recensione

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Noè (Russel Crowe), discendente di Adamo, e nipote di Matusalemme (Anthony Hopkins), è sposato con Naamah (Jennifer Connelly) e padre di tre figli. In sogno, il Creatore, gli annuncia l’arrivo di un diluvio che sterminerà l'umanità; unica via di fuga la costruzione di un’arca in cui ospitare animali e famiglia. Buone le interpretazioni di tutto il cast, ma alcune scelte narrative rimangono bizzarre, come i Vigilanti, giganti di pietra che sembrano più usciti da un fantasy scritto da Tolkien, che dalla Bibbia, o la mancanza delle mogli dei tre figli, presenti invece nella Genesi.

Grand Budapest Hotel - Recensione

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Europa. Anni ’30, siamo nell'immaginaria Repubblica di Zubrowka. Monsieur Gustave (Ralph Fiennes), noto concierge dell’importante albergo del titolo, spesso intrattiene, anche fisicamente, le sue ospiti più anziane. Madame D (Tilda Swinton), signora d’altri tempi, lascia al suo occasionale amante una cospicua eredità, che porterà tanti guai e una guerra spietata con gli altri eredi. Dopo l'ottimo “ Moonrise Kingdom ” un altro cast stellare e la riprova di uno stile e di un talento registico, ormai consolidato, che fa di Wes Anderson un autore completo, qui al suo ottavo film.

Nymphomaniac - Volume 1 - Recensione

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Inghilterra. Seligman (Stellan Skarsgard), in una sera nevosa, trova per strada, svenuta e insanguinata, Joe (Charlotte Gainsbourg). Seligman le offre aiuto ospitandola in casa sua; sarà l’occasione per Joe di raccontare la sua vita di ninfomane, tra “matematiche” perdite di verginità, femministe pro-lussuria e gare di sesso su treno. Preceduto da polemiche e campagne marketing esplicite, il film, diviso in 5 capitoli, rispetto alle attese, risulta più divertente che scandaloso, con le numerose scene di nudo, condite da una sprezzante ironia. Il temuto porno è assente, l’erotismo latitante e l’egotismo di Von Trier impera, su un’opera che indaga la psiche depressa del suo autore, e il suo disagio esistenziale, attraverso il corpo femminile (!).

Yves Saint Laurent - Recensione

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Nel 1957, Yves Saint Laurent (Pierre Niney), a soli 21 anni, prende il posto del defunto Christian Dior, come direttore creativo dell’omonima maison d’alta moda. Il favore del pubblico è immediato, ma Yves, non sentendosi libero di esprimere la propria creatività, nel 1962, grazie al socio e compagno Pierre Bergé (Guillaume Gallienne), debutta con il brand che porta il suo nome. Seguono amori, gioie e dolori come nella più classica delle biografie, fino alla scomparsa nel 2008. Bravi i due protagonisti, entrambi appartenenti alla Comédie-Française (teatro francese di Stato); Niney ci mette un po’ per passare dalla maschera al personaggio, mentre Gallienne, dopo l’ottima prova di Tutto Sua Madre , si conferma uno dei migliori attori d’oltralpe su piazza.