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Visualizzazione dei post da maggio, 2014

X-Men - Giorni di un futuro passato - Recensione

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2023. Un futuro nero e apocalittico perseguita gli X-Men, che devono sfuggire alle Sentinelle, robot che replicano i loro poteri, e fanno strage di mutanti. Grazie alla super-psiche di Kitty Pryde (Ellen Page), i nostri eroi rimandano la coscienza di Wolverine (Hugh Jackman) al 1973, anno di creazione delle Sentinelle, per fermare il loro inventore. Un progetto ambizioso, che vede il ritorno di Brian Singer, primo regista della saga cinematografica, e l’incrociarsi di più linee narrative temporali, che riuniscono tutti gli X-Men dei film sin qui realizzati. Un sequel del prequel, con la continuity degli spin-off!

Godzilla - Recensione

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1999. Due scienziati scoprono nelle Filippine tracce di una gigantesca creatura, e nello stesso anno si verifica uno strano incidente in una centrale nucleare in Giappone. 15 anni dopo lo scienziato Joe Brody (Bryan Cranston) indaga ancora sulla vicenda, mentre il figlio Ford (Aaron Taylor-Johnson), marine palestrato, viene coinvolto nell’azione militare difensiva a San Francisco, dove giungono più mostri giganti...Dopo la terribile, e infedele, prima versione hollywodiana del 1998, firmata Roland Emmerich; torna al cinema il lucertolone radioattivo, portato sul grande schermo 60 anni fa da Ishiro Honda. La versione 2014 è diretta dall’inglese   Gareth Edwards, che nel 2010 ci sorprese con “Monsters”, uno dei più interessanti film sci-fi low budget degli ultimi anni. “Godzilla” è un disaster-movie, che ha il pregio di rispettare lo spirito e la mitologia della pellicola del 1954, conservando anche il sentito messaggio anti-nucleare e ambientalista.

Alabama Monroe - Recensione

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Belgio. Elise (Veerle Baetens) e Didier (Johan Heldenbergh), lei tatuatrice, lui musicista bluegrass (un country, solo acustico), s'innamorano, e vanno a vivere insieme. Dalla loro unione nasce una bambina, a cui viene diagnosticato un cancro. Elise e Didier dovranno confrontarsi col dolore e la disperazione, per salvare la loro famiglia. Film del regista belga Felix Van Groeningen, tratto da un'opera teatrale, è un cancer-movie che mi ha ricordato "La guerra è dichiarata" (2011) di Valerié Donzelli, che consiglio di recuperare. La regia si dimostra abile nello sfruttare un montaggio in continuo viaggio tra passato e presente, che rende l'impianto drammaturgico meno prevedibile e più coinvolgente, e alla storia, di non cadere (o quasi...) in facili ricatti emotivi.

La sedia della felicità - Recensione

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L'estetista Bruna (Isabella Ragonese) e il tatuatore Dino (Valerio Mastandrea), commercianti in crisi e vicini di negozio, si ritrovano a dar la caccia a una misteriosa sedia dal design etnico, che contiene un tesoro. C’è anche un avido prete, Weiner (Giuseppe Battiston), sulle tracce dell’ambito manufatto, chi la spunterà? Una commedia dolceamara ambientata in un Nord Est che ride dei suoi luoghi comuni, e che non a caso, vede protagonisti un attore romano e un’attrice siciliana. Siamo in un Veneto colorato e vivace, e il film colleziona situazioni e personaggi sopra le righe, tra maghi, sensitive, artisti montanari e un orso…

Locke - Recensione

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Ivan Locke (Tom Hardy) è un ingegnere edile, e un gran lavoratore, alla vigilia del suo incarico più importante. La sera prima, però, smonta dal lavoro, e in macchina, fermo a uno stop, decide di prendere un’altra strada…per la sua vita. La regia di Steven Knight è attenta, e sfrutta al meglio il claustrofobico spazio “d’azione” attraverso un montaggio serrato; bravissimo Tom Hardy, che con poche espressioni misurate, ci restituisce paura e senso di colpa di un uomo in cerca di redenzione. Ottima anche la fotografia, che attraverso le cromie delle luci riflesse della strada, di fatto diventa la “scenografia” del film.