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Visualizzazione dei post da aprile, 2012

Hunger Games - Recensione

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Dopo aver macinato record d’incassi in U.S.A. (vedi qui ), arriva in italia il primo film tratto dalla trilogia di romanzi scritta da Suzanne Collins, diretto da Gary Ross (da vedere Pleasantville), con protagonista la brava Jennifer Lawrence di “ Un gelido inverno ”. Un’opera che nella prima parte sorprende, in positivo, per l’uso disinvolto di una camera a mano, che preferisce gli intensi primi piani ai violenti scontri fisici. Più convenzionale, e meno convincente, la parte centrale, dall’arrivo a Capitol, città artificiale abitata da gente artificiosa, che sembra tutta vestita da Vivienne Westwood, fino allo svolgimento dei giochi. Le regole degli Hunger Games ben presto ingabbiano protagonisti e storia, tra lungaggini, scene telefonate e qualche banalità da teen-movie. La differenza, però, la fanno i dettagli, e una regia attenta e sensibile nel cogliere gli ultimi istanti di vita dei giovani eroi, sotto un cielo digitale, tra sguardi impauriti, istinti primordiali e acerba um

The Avengers - Recensione

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Creati nel 1963 dalle matite di Stan Lee e Jack Kirby, approdano nelle sale i Vendicatori (Iron Man+Capitan America+Thor+Hulk+Vedova nera+Occhio di falco), nel primo cinecomics cross-over, cioè con più supereroi Marvel nella stessa storia, e super sono anche il budget (220 milioni di $) e il merchandising. Certo l’impresa non era semplice, con tante primedonne, era facile perdersi per strada i personaggi a favore dell’azione. Per ovviare al problema, e dare spazio a tutti gli eroi, il giovane regista Joss Whedon, decide però di affidarsi, per ¾ di film, ad un rigido schematismo, degno della peggior catena di montaggio, che prevede nell’ordine, l’arruolamento 1 su 1, gli scontri 1 contro 1, intervallati da qualche prolissa chiacchierata della serie, 1 per tutti e tutti per 1; decisamente troppo. Una scelta, da par condicio, che pesa però sul ritmo del film e sfianca lo spettatore, annoiandolo. Più riuscito lo scontro finale (unico momento che giustifica il 3D), che invece meraviglia

To Rome with love - Recensione

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Quattro storie, tanti personaggi, poche idee. Woody ci mette il mestiere, ma la passione latita, in quest’opera, diretta da un regista in vacanza. Si, è vero, seppur bonario, qualche stanco luogo comune c’è, e non mancano nemmeno le vecchie immagini da cartolina, ma c’erano anche in “Midnight in Paris” ( qui recensione ), eppure quello era un bel film. Il vero problema è un altro: manca l’ispirazione. Allen è il re della commedia sofisticata americana, fatta di citazioni colte e umorismo ebraico, mentre questo film sembra una vecchia commedia all’italiana, costruita su esili situazioni e stanche gag. A risentirne, anche i personaggi, spesso sciatte macchiette; se Judy Davis, Jesse Eisenberg ed Ellen Page, sono sprecati, per una volta Benigni non fa Benigni, ma la “normalità” del suo personaggio, ne tiene a bada il consueto istrionismo. Da Allen, fan storico di Fellini, ci si aspettava quella magia, che il regista di Rimini ricreava per la città eterna, o quantomeno la sontuosità di

Biancaneve - Recensione

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Lily Collins è una Biancaneve ribelle e manesca, dalle sopracciglia oversize, Julia Roberts una regina tanto cattiva quanto spiritosa, mentre il principe (Armie Hammer) si rivela più tonto che coraggioso. Diretto dal visionario regista indiano Tarsem Singh, che qui lascia da parte il suo talento nella costruzione complessa di immagini estetizzanti (vedi The Cell e The Fall), per un film, comunque, dal discreto impatto visivo, di certo più commissionato che sentito. Purtroppo è anche l'ultimo lavoro della grande costumista giapponese Eiko Ishioka, scomparsa lo scorso 21 gennaio, e premio Oscar nel 1993 per il Dracula di Coppola, che come sempre valorizza il film, con costumi dal design sorprendente, confermando che un mestiere può diventare arte. Una riscrittura moderna e ironica della fiaba classica, che sovente sconfina nella parodia (stile Shrek); ma il risultato è   più interessante che riuscito, brillante, ma spesso troppo leggero. Da non perdere i canterini titoli di coda i

4 Mosche di velluto grigio – Cult

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Terza opera di Dario Argento del 1971, trasmessa in TV solo 4 volte in 41 anni (!), MAI uscita in home-video in Italia: tutti motivi che hanno contribuito a rendere il film un “oscuro oggetto del desiderio” per cinefili; finalmente disponibile in DVD a noleggio dal 28 Marzo (18 Aprile in vendita). Argento, già nell’incipit, sfoggia la sua virtuosa tecnica fatta di soggettive inquietanti e zoomate dinamiche, dimostrandosi maestro nel ricreare cupe atmosfere thriller. La visione svela però anche alcune forzature logiche e narrative, e un’anima più “brillante”, che rende meno coesa l’opera e stempera le tensione. Film popolato da personaggi-macchiette, come “il Professore” interpretato da Oreste Lionello, o Dio(!)mede da Bud Spencer, ma il migliore è il detective gay Arrosio (Jean-Pierre Marielle), irresistibile mentre elenca con candore i suoi fallimenti professionali. Non mancano poi i siparietti ironici, che purtroppo a volte scadono nel ridicolo involontario, vedi l’intro corale

Titanic – Cult

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Il 06/04 viene ridistribuito nelle sale italiane Titanic di James Cameron, in una nuova e smagliante versione, restaurata e convertita in 3D , costata 18 milioni di $. E’ l’occasione ideale per ricordare la storia cinematografica dell’opera, che costò nel 1997, ben 285 mln $ . Il film venne bollato da subito come follia produttiva, tanto che la  20th Century Fox, per sopravvivere ai costi, dovette appoggiarsi alla Paramount Pictures per la distribuzione, facendolo uscire con la nomea di flop annunciato. Gli incassi del primo weekend (solo 28 mln $), fecero tremare Hollywood, ma nei giorni successivi accade qualcosa di magico e unico: esplode la Titanic-mania! Folle in fila davanti ai botteghini, ragazzine urlanti per Di Caprio (giuro, anche al cinema), tutto il merchandising va a ruba: gadget, libri e la colonna sonora di James Horner vende 16 milioni di copie, grazie anche al tormentone “My heart will go on” cantato da Celine Dion. Venerdì 16 gennaio 1998 uscì in Italia, quella