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Visualizzazione dei post da marzo, 2013

Gli amanti passeggeri - Recensione

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Volo Peninsula 2549, Madrid-Messico. Un’avaria al carrello costringe a un forzato e prolungato vagare sui cieli di Toledo, obbligando una varia umanità a convivere in una situazione di crisi; mentre l’economy class viene subito messa fuori gioco, la business si diverte con sesso, alcol e droga. Una metafora critica sulla situazione economica in Spagna? Forse negli intenti, ma più che una pungente satira ne esce una pellicola ludica e provocatoria. Pedro Almodovar torma alle origini, con questa colorata e sboccata commedia dall’anima queer, che ricorda il suo cinema anni ’80: poco nella dissacrante vena anarchica, molto in qualche scurrilità (di troppo).  

Spring Breakers - Recensione

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Quattro studentesse rapinano un fast-food per pagarsi le vacanze di primavera (Spring Break), tra un party e l’altro, sesso, droga e alcool, incontrano il gansta-rapper Alien (James Franco), che le aiuta: a peggiorare le cose. In sintesi, le disavventure di un gruppo di lolite edoniste inguainate in bikini perenni, fatte e annoiate, che confondono superficiale con spirituale (sic!). Sorprende la presenza di due ex reginette del Disney Club: Vanessa Hudgens e Selena Gomez; una svolta di carriera radicale. Un viaggio nel declino morale, tra assalti armati in passamontagna rosa shocking e assolo al piano su musica di Britney Spears (!); la miglior scena scult rimane però la fellatio con silenziatore di James Franco…

Il grande e potente Oz - Recensione

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Ideale prequel del capolavoro di Victor Fleming con Judy Garland, la pellicola svela le origini del leggendario mago e del suo arrivo nel regno di Oz. Più che il film del ’39, ricorda però il brutto “Alice in Wonderland” di Burton, stesso produttore, stessa smania d’incassi. La storia è infarcita di troppi prevedibili e leziosi siparietti, la noia affiora spesso e il ritmo, in più punti, necessita di una decisa sferzata; rimane preferibile il bonario e ingenuo schematismo dell’originale. Affascinanti le tre streghe, la più convincente è Rachel Weisz, mentre James Franco sembra più spaesato che divertente.

Il lato positivo - Recensione

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Pat (Bradley Cooper) è appena uscito da una clinica psichiatrica perché affetto da disturbo bipolare, é ossessionato e soggetto a improvvisi scatti d’ira. Tradito dalla moglie, tenta di riconquistarla, ma sulla sua strada incontra la vedova Tiffany (Jennifer Lawrence), che “cura” il lutto del marito, con la ninfomania. Una commedia romantica? Un dramma sentimentale? Il film sfugge, a suon di svolte narrative, ai parametri dei due generi, grazie ad una direzione acuta e a una sceneggiatura versatile. Il regista David O. Russell (The fighter ), trova la sua miglior regia, e complice una mdp dinamica, cattura dettagli struggenti e valorizza dialoghi fitti.

The Sessions - Recensione

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California, anni '80. Mark O'Brien (John Hawkes) vive in un polmone d'acciaio, perché paralizzato causa poliomielite. Arrivato alla soglia dei 40, e dopo essersi confessato con il suo parroco (William H. Macy) decide di provare per la prima volta le gioie del sesso attraverso sessioni specifiche con una “partner surrogata”, Cheryl (Helen Hunt), grazie alla quale scoprirà piacere, comprensione e amore. Il film è tratto da una storia vera, già raccontata nel documentario “Breathing Lessons” del 1996 premiato con l’Oscar. Una produzione orgogliosamente indipendente, di cui si apprezza l’ottimo lavoro di scrittura, soprattutto nel tratteggio dei personaggi. La regia è precisa e funzionale, ma si distingue per sensibilità. Bravissimi i due protagonisti, Helen Hunt per questo ruolo è stata candidata agli Oscar come attrice non protagonista, con merito, visto il coraggio con cui si abbandona a nudi integrali, senza mai essere volgare. Anche John Hawkes avrebbe meritato la nomin