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Visualizzazione dei post da agosto, 2016

J'ai tué ma mère (Ho ucciso mia madre) - Cult

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La pellicola descrive il burrascoso rapporto tra il giovane Hubert ( Xavier Dolan ), e la madre (l'Anne Dorval di Mommy ). La loro è una difficile convivenza, scandita da continue liti e frutto del conflitto tra due egoismi. Il figlio è scontroso perché si sente frustrato nelle proprie ambizioni artistiche e affettive, nascondendo la propria omosessualità in famiglia. La madre invece, è senza un compagno da anni, e ha riempito le sue giornate con stupidi programmi TV e sciocche amiche. Nel ruolo di una comprensiva professoressa appare anche Suzanne Clément , attrice feticcio del regista. Quant’è aspra adolescenza che si fugge tuttavia…ma non preoccupatevi, nonostante il titolo estremo non si tratta di un film violento. Opera prima diretta a soli diciannove anni , eppur con evidente e consapevole padronanza del mezzo cinematografico; basti vedere le asimmetriche inquadrature dei pasti che contrappongono le due umorali solitudini. L'autore, che veste anche i panni del protagon

Suicide Squad - Recensione

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Dopo la Marvel anche la DC ha il suo Cinematic Extended Universe, che con questo film giunge al terzo capitolo dopo " L'uomo d'acciaio " e " Batman v Superman:Dawn of Justice ". La strada però percorsa sin qui è purtroppo in discesa, e siamo di fronte all’ennesimo nulla di fatto. Suicide Squad è uno spin-off del Batman by Ben Affleck (sic!), ed era il film più atteso dell’estate, deludendo però ogni aspettativa. Sin dalle premesse lo script si scopre debole: nel caso arrivi sulla Terra un Superman cattivo il governo crea una squadra di meta-umani pronta a fronteggiarlo, scelta tra i peggiori e sciroccati avanzi di galera…tra i quali, Deadshot (Will Smith) e Harley Quinn (Margot Robbie), donna del Joker (Jared Leto). Tutti gli “eroi” sono introdotti da veloci schede grafiche che ne elencano le principali caratteristiche, non preoccupatevi tuttavia se non riuscite a leggerne nemmeno la metà, è normale….In aggiunta, per ognuno vi è un corrispondente fl

Laurence Anyways - Cult

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Terzo lungometraggio in quattro anni per il baby-regista Xavier Dolan , dopo il ménage a trois di " Les amours imaginaires ", un ennesimo cambio di registro che segna il passo verso una maturità artistica. Montreal, 1989. Laurence Alia (Melvil Poupaud) è un appassionato insegnate di letteratura di 35 anni, che convive felicemente con la sua compagna Fred (Suzanne Clément). La sua è però un’esistenza appagata solo in apparenza, perché in lui convive una logorante e segreta scissione tra sessualità e personalità: è un uomo che vorrebbe vivere da donna. Il coming out con l’amata darà il via a un doloroso percorso di accettazione sociale e familiare. L’anelito di una felicità che si rivela spesso effimera, e un travagliato bilancio emotivo, lo accompagneranno fino alla soglia del nuovo millennio. Sin dall’inizio, la composizione del quadro riflette l’alienazione di Laurence; della nebbia, delle tende, un bicchiere fanno sparire il suo Io dietro un velo. Il regista ha l’inna

Les amours imaginaires (Heartbeats) - Cult

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Secondo film di Xavier Dolan , regista enfant prodige franco-canadese, che ha auto-prodotto e diretto quest’opera a soli vent’anni. Sinossi: Montreal. Francis (lo stesso Dolan) e Marie (Mona Choukri) sono due amici inseparabili, che diventano rivali in amore. Entrambi, infatti, perdono la testa per Nic (Nils Schneider), viziato biondino dai lunghi boccoli. Sarà l'inizio di un ossessivo duello senza esclusioni di colpi per attirare l'attenzione dell'amato, e lo spunto ideale per piacevoli gag. La struttura narrativa è scandita da finte video-confessioni sull’amore e valorizzata da una personale composizione visiva, con sequenze musicali in slow-motion; su tutte, una struggente “Bang Bang” in italiano, nella versione di Dalida. Il film può contare, di fatto, su una soundtrack pazzesca, con tracce selezionate da “DJ Dolan”. Certo la sceneggiatura percorre strade già battute, le ambizioni sociologiche spesso rimangono tali, ma la regia contiene tutto l’irresistibile stupore