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Visualizzazione dei post da novembre, 2011

Faust - Recensione

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Un incipit, quasi fantasy, con soggettiva mozzafiato, che accarezza le nuvole, scopre un allegorico specchio, e domina il cielo, per passare senza indugio al primo piano del pene di un cadavere, seguito dalla sua cruda autopsia: da un paradiso che non esiste, all’inferno in terra, dall’epica al grottesco, in pochi secondi. Sorprende da subito il Faust di Aleksandr Sokurov, Leone d’oro all’ultimo Festival di Venezia, sia per la forma, con un schermo ridotto a 4/3, che per la sostanza, con una rilettura, liberamente ispirata (si capirà poi quanto), dal capolavoro di Goethe. Il protagonista ha una viscerale brama di conoscere, ma la sua stessa infelicità è nutrita dal dubbio intellettuale, cerca l’anima, ma è soggiogato dagli istinti primari: fame, avidità, lussuria; Satana (qui è un usuraio) però non fa nulla per indurlo in tentazione, se stesso è causa del proprio male. Un mondo sudicio, che il regista deforma con l’uso di filtri, virandone i colori, illuminato da un giallo-verde put

Le avventure di Tintin: il segreto dell'unicorno - Recensione

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Dal fumetto al film 3D, passando per Indiana Jones: grazie a Spielberg, la creatura di Hergé arriva al cinema con un’opera vintage che non tradisce lo spirito dell’originale, omaggiandone la fantasia e il gusto per l’avventura. Una storia fluida e piena di ritmo, che il regista conduce con mano sicura ed esperta, dando giusto risalto al protagonista, ma senza dimenticare l’importanza (e la psicologia) dei personaggi di contorno. Comparto tecnico di gran livello: un 3D finalmente “onesto”, luminoso anche nelle scene buie, e vivido in quelle d’azione, che permette una maggior immersione; una motion capture strabiliante, con personaggi CGI espressivi (magnifico il Capitano Haddock), dalle cui movenze si percepisce la fisicità degli attori, e ambienti ricercati, con una cura maniacale per il dettaglio. Un bel film d'animazione, ispirato e ricco d’inventiva, leggero ma mai banale, con dialoghi brillanti, gag spiritose, duelli spettacolari e incredibili piani sequenza: cinema di pur

Melancholia - Recensione

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Una pesante minaccia grava sulla Terra, si tratta del pianeta Melancholia, la percepisce da subito Justine (una brava Kirsten Dunst), nel giorno del suo matrimonio, colta da una subitanea depressione che diventa cronico mal de vivre e rassegnazione nichilista; viceversa, la sorella Claire (Charlotte Gainsbourg) più razionale, sprofonda (anche fisicamente) nella disperazione, trascinata dai fardelli familiari. L’ouverture sinfonica wagneriana, sull’intensa forza pittorica di tableaux vivants al ralenti, proietta da subito lo spettatore verso un immaginario visivo e simbolico (il cavallo, il ponte, la grotta magica) decisamente ricco, per ritrovare poi il virtuosismo della camera mossa a mano e i fuori fuoco, veri leit motiv nella filmografia di Lars Von Trier. Un'opera affascinante, che trascina personaggi e spettatori in un crescendo di angoscia, tra atmosfere rarefatte in cui domina un potente realismo emotivo, e sequenze surreali in cui prevale l’assoluta mancanza di speranza.

Arrietty - Recensione

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Arrietty è uno gnomo che vive con la sua famiglia sotto la casa di Shuo, bambino umano malato, costretto a degenza forzata, e suo coetaneo; nonostante i diversi stili di vita e la difforme statura, faranno amicizia, imparando a fidarsi l’uno dell’altro. Giocato sui paradossi creati dai due punti di vista, rafforzati da sequenze suggestive, è un viaggio emozionale di scoperta e un inno poetico alla convivenza. Ricco di spunti di riflessione, c’insegna che bisogna capire il valore delle piccole cose prima di poter pensare in grande, ma è anche un invito al rispetto reciproco e al non aver paura nel confrontarsi col diverso, nel quale spesso ritroviamo noi stessi. Tenera e struggente favola, ed ennesima meraviglia dello Studio Ghibli, scritto da Miyazaki e diretto dall'esordiente Hiromasa Yonebayashi, un cartone animato vecchio stile, in cui storia, disegni, dialoghi, colori e musiche si fondono creando la ricetta perfetta per un film d’animazione. Una gioia per occhi, cuore e test