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Visualizzazione dei post da luglio, 2015

Ex Machina - Recensione

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In un futuro prossimo, Caleb (Domhnall Gleeson) giovane programmatore informatico, vince la possibilità di passare una settimana a casa di Nathan (Oscar Isaac), ambiguo fondatore della multinazionale informatica per cui lavora. In realtà, quella che è stata venduta come una vacanza, nasconde un delicato incarico. Caleb dovrà testare e valutare l’intelligenza artificiale di Ava (ma si pronuncia Eva…), per capire se è abbastanza umana o se è necessario sostituirla con un upgrade. Alex Garland, noto sceneggiatore di opere interessanti e mai banali (28 giorni dopo, Sunshine, Non lasciarmi) in cui la tematica di un futuro incerto è dominante, debutta alla regia con quest’opera, suddivisa in 7 capitoli, corrispondenti alle sessioni di Caleb con Ava. La domanda non è però SOLO e sempre la stessa: quanto di umano c’è in un robot? L’originalità di Ex Machina sta proprio nella ricerca della prospettiva, lo sguardo non è più solo quello del creatore o della creatura, ma vi è un terzo punto d

Barry Lyndon - Capolavoro

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Film del 1975 diretto da Stanley Kubrick , e tratto dal romanzo di William Makepeace Thackeray, “Le memorie di Barry Lyndon”. E’ un’opera ambiziosa, ma non poteva essere altrimenti, visto che porta la firma di uno degli artisti più innovativi e provocatori del Novecento . Il regista americano (naturalizzato inglese) adotta come cifra stilistica i canoni pittorici del secolo che racconta, questo giustifica i continui zoom, che partendo dai suoi protagonisti, ci svelano l’intero contesto paesaggistico in cui si svolge l’azione. Eppure, nonostante la pellicola sia ambientata in un Settecento mai così credibile, rimane un film ancor oggi moderno, sia per le allora avanguardiste tecniche di ripresa, che per il messaggio. Kubrick, per raggiungere un verosimile realismo volle che fosse usata esclusivamente luce naturale , e per gli interni, solo le ormai note candele. SK, e il suo famigerato perfezionismo, pretesero che fosse adattato alla camera, per avere un formato che già all’epoca de

Il padrino parte II - Capolavoro

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Film del 1974 diretto da Francis Ford Coppola , e seguito del grande successo di critica e pubblico del primo capitolo. Opera che, secondo molti, supera il predecessore; di sicuro uno dei più grandi film del cinema americano e il miglior sequel della storia del cinema. Vincitore di 6 premi Oscar , tra cui Film, Regia e Attore non protagonista a Robert DeNiro , che diventa l’unico ad aver conquistato un Academy Award interpretando lo stesso ruolo che aveva già portato a una vittoria. Due le elissi narrative: inizio Novecento, dalla Sicilia a New York, la genesi del gangster Vito Corleone (DeNiro). 1958: tra Nevada, Miami e Cuba la fame di potere divora il neo patriarca Michael ( Al Pacino ) e la sua famiglia. Il linguaggio virtuoso e la propulsione creativa di regia e sceneggiatura, danno corpo a un confronto epico e temporale tra padre e figlio, che possiede il pomposo e rigoglioso impianto stilistico di un potente e monumentale romanzo. Un’opera d’arte che ha il vigore evocati

I 10 film piu’ attesi Stagione 15-16 - Classifiche

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Babadook - Recensione

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Amelia è una donna ancora in lutto dopo la morte del marito, avvenuta 6 anni prima, e ogni giorno lotta per crescere il figlio Samuel. Un giorno trova in casa il libro del titolo, e dal quel momento lei il bambino scivolano in una spirale improvvisa di violenza e persecuzione. Babadook è l'anagramma di “A bad book” (un libro cattivo), e il film è una vera e propria scoperta. Presentato con successo nei maggiori festival, è subito diventato un cult mondiale. Toccante e ricco a livello estetico, ricorda molto il cinema di John Carpenter, con chiari omaggi a Lynch. Un prodotto a basso budget ma dall'alto valore artistico, diretto dall'esordiente australiana Jennifer Kent. La regista dimostra un buon gusto dell'inquadrata, un culto per l'immagine espressionista, e la capacità, non da poco, di saper togliere anziché aggiungere, sposando un minimalismo che diventa freddezza emozionale.

Il padrino - Capolavoro

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Pellicola del 1972 diretta da Francis Ford Coppola , e tratta dall’omonimo best-seller letterario scritto da Mario Puzo. Il film, ambientato a New York tra gli anni ’40 e ’50, racconta la storia di una “famiglia” d’immigrati italiani, e non è un caso che parole quali Mafia o Cosa Nostra, ne “Il padrino”, non siano mai pronunciate. Il patriarca è Vito Corleone ( Marlon Brando ), per gli amici Don…che è a capo di una delle cinque organizzazioni malavitose italo-americane, che gestiscono prostituzione, gioco d’azzardo e spaccio di alcolici. Sul mercato arriva anche la droga, che però scatenerà una guerra tra i boss del racket, in cui saranno coinvolti anche i figli di Corleone: il giovane e timido Michael ( Al   Pacino ), l’irruento Sonny (James Caan), il “consigliere” Tom (Robert Duvall), il fragile Fredo (John Cazale) e la sfortunata Connie (Talia Shire, sorella del regista). Tanti personaggi e una trama complessa, eppure con ottime caratterizzazioni e snodi narrativi fluidi e d

Jeanne Dielman, 23 quai du Commerce 1080 Bruxelles - Capolavoro

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Film francese del 1975 , sperimentale e femminista, scritto e diretto dalla regista belga Chantal Akerman . In 3 ore e 21 minuti (!), l’artista mette in scena, con sofisticato rigore formale,   l’epica del quotidiano tra le quattro mura di casa. La protagonista (Delphine Seyrig) è una donna vedova che è anche madre, casalinga e prostituta . Tre giorni, in cui il ritmo della vita scorre lento ma implacabile, tra patate da pelare, figli da sfamare e uomini da soddisfare. L’immersione dello spettatore è totale, e quella che sembra essere un’ipnotica maratona visiva diventa un’impressionante ed estrema esperienza cinematografica. Il pubblico è costretto a guardare l’inesorabile progressione di un’esistenza noiosa e senza speranza, la cui disciplinata routine, scandita da rumori e gesti meccanici, disegna in maniera mirabile il ritratto di una repressione femminile che porta a una graduale distruzione emotiva.

Giovani si diventa - Recensione

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Josh ( Ben Stiller ) e Cornelia ( Naomi Watts ) sono marito e moglie over 40, lui documentarista lei produttrice. Le loro giornate si trascinano stancamente tra amici con figli, che loro non sono riusciti ad avere, e noiosi eventi culturali. La crisi di mezz’età incalza, ma un bel giorno conoscono una giovane coppia di coniugi: Jamie (Adam Driver) e Darby (Amanda Seyfried), la cui libertà e indipendenza porterà una ventata d’aria fresca nelle loro vite. E’ il pretesto ideale per un’autoanalisi sull’età che avanza, tra sorrisi e riflessioni, con un approccio teorico che affronta temi importanti, sulla maturità e su come essere se stessi, sempre. New York + Intellettuali + comicità verbale= Woody Allen ? No, Noah Baumbach. Il sottovalutato regista (assolutamente da recuperare “ Frances Ha ”) e sceneggiatore (“ Fantastic Mr. Fox ”), con un montaggio di brillante sintesi, si burla di manie e tic di due generazioni a confronto, e nelle quali, molti di noi possono riconoscere i loro di

Terminator Genisys - Recensione

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2029. Los Angeles è il campo di battaglia tra macchine contro uomini. Il capo della resistenza umana John Connor (Jason Clarke) invia il sergente Kyle Reese (Jai Courtney) indietro nel tempo: nel 1984. La sua missione ha l’obiettivo di proteggere la futura madre del leader, Sarah Connor (Emilia Clarke), dall’ordine di morte trasmesso da Skynet. Kyle, Sarah e il vecchio Terminator T-800 (Arnold Schwarzenegger), catapultati in un passato alternativo, dovranno combattere contro il più tecnologico T-1000 e un nuovo ibrido-cyborg…Quinto capitolo della saga creata da James Cameron, diretto da Alan Taylor ( Thor: The Dark World ). Si tratta di un reboot, con continuità retroattiva, la trama modifica quindi la linea temporale della storia originale.

Lo specchio - Capolavoro

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Capolavoro del 1974, diretto dal regista russo Andrej Tarkovskij . Storia : Aleksei, sul letto di morte, ricorda la sua vita passata, rievocando due momenti speculari : la propria infanzia con madre e sorella, dopo che il padre era andato in guerra, e se stesso adulto, che si è separato dalla moglie e dal figlio. Film ermetico e autobiografico, che ha il potere di creare una visione soggettiva , evocando significati profondi. Il regista sfida la percezione cinematografica, con una narrazione sospesa tra sogno e realtà, priva di linearità temporale e unità spaziale. Addirittura alcuni personaggi diversi sono interpretati dagli stessi attori (!); ma non si tratta di un vezzo. L’attrice Margarita Terekhova incarna sia la moglie sia la madre, per evidenziare il forte complesso edipico, e il medesimo bambino impersona l’autore e suo figlio, per porre l’accento sulla simmetria situazionale. Un cinema poetico, ma anche idealista e filosofico, che mescola ricordi privati, eventi stori

Arancia meccanica - Capolavoro

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Arancia meccanica è un film del 1971 diretto da Stanley Kubrick , e tratto dall’omonimo romanzo. Anthony Burgess, scrisse il libro nel 1962, fuori di sé dopo lo stupro subito dalla moglie, conferendo così all’opera una forte valenza catartica. Presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, fu aspramente attaccato da stampa e politica, che gridarono alla censura, mentre in Inghilterra, per volontà dello stesso regista, venne addirittura proibito , fino alla sua morte nel 1999: ma la circolazione di copie pirata ne alimentò il mito. Storia : Alex Delarge (Malcom McDowell), è una giovane “faccia da schiaffi” che insieme alla sua banda di amici, chiamati “i drughi”, di notte si dedica a rapine, stupri e a picchiare i barboni. Arrestato e messo in prigione, è sottoposto a un trattamento d’urto per renderlo inoffensivo. Una volta uscito, lui sarà cambiato…ma il mondo no, e a vincere sarà sempre, e purtroppo, la legge del più forte. Da notare che in questo potenziale futuro distopico, i