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Visualizzazione dei post da ottobre, 2017

Thor: Ragnarok - Recensione

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In questo terzo capitolo Thor ( Chris Hemsworth ) deve affrontare la malefica sorella Hela ( Cate Blanchett ), Dea della Morte, decisa a riprendersi Asgard. Ad aiutare il Dio del Tuono: Hulk ( Mark Ruffalo ), l’odiato fratello Loki ( Tom Hiddleston ) e un’aggressiva Valchiria. Tre saghe fumettistiche: Ragnarok, Planet Hulk e Contest of Champions, frullate insieme per un beverone indigesto con troppa CG, che segna un punto morto per il Marvel Cinematic Universe . Il regista neozelandese Taika Waititi flirta pericolosamente con l’estetica kitsch dei blockbuster anni ’80, svelando una passione insana per il cazzeggio. Il modello di riferimento sono i Guardiani Della Galassia , qual è però la differenza?

IT - Recensione

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A Derry, placida cittadina americana, avvengono troppe sparizioni, e un gruppo di ragazzini decide di vederci chiaro. Quello che inizia come un gioco diventa presto un incubo che ha le sembianze di un clown malefico: Pennywise. Il regista Andrés Muschietti sposta avanti di 30 anni gli eventi narrati nell’omonimo best seller, plasmando gli archetipi dell’horror senza però mai inciampare negli stereotipi. Emblematica in tal senso la scena nella casa abbandonata, che non scade in una giostra degli orrori, ma diviene un ideale viatico per sconfiggere le proprie paure e traguardare l’età adulta. Il cineasta argentino sceglie il rispetto della fonte letteraria, dichiarandolo sin dalla prima inquadratura con quella pagina pronta a “piegarsi” a favor d’immaginazione. Onore al merito, dunque, a un film che ha il coraggio di prendersi tutto il tempo necessario per presentare i personaggi: sette bullizzati losers, ma aspiranti lovers, uniti da un conflittuale rapporto con i genitori.

Blade Runner 2049 - Recensione

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Los Angeles, 2049. L’agente K ( Ryan Gosling ) è un blade runner che ha l’incarico di eliminare vecchi replicanti Nexus 8. L’ultimo “lavoro in pelle” però gli procura grane e dubbi. Per risolvere ogni mistero sarà necessario rintracciare un vecchio collega: Deckart ( Harrison Ford ). 35 anni dopo il film originale , Denis Villeneuve reinterpreta il testo di Dick e l’universo di Scott . Il risultato è un’ottima opera sci-fi che, se si esclude qualche “replicante innesto visivo”, si colloca con coerenza nel percorso estetico dell’autore canadese. Come nei precedenti lavori del regista, inoltre, si assiste a un cammino esistenziale che conduce a una trasformazione: da K a Joe. Nell’incipit il cineasta inserisce una chiave di lettura tra le radici di un albero, rivelando una sequenza di numeri non casuali: 6.10.21 . Il sei è il numero perfetto della creazione, infatti, coincide con i giorni in cui Dio ha creato il mondo. L’uno e lo zero sono i codici binari che compongono, per sua s