Post

Visualizzazione dei post da dicembre, 2016

Passengers - Recensione

Immagine
L’astronave Avalon è in viaggio dalla Terra verso il pianeta Homestead 2, al suo interno 5.000 aspiranti coloni in criostasi. A causa di un guasto elettrico però, la capsula che ospita l’ingegnere meccanico Jim Preston ( Chris Pratt ) si apre novant’anni prima dell’arrivo previsto. Dopo un anno di solitudine, l’uomo decide di svegliare Aurora ( Jennifer Lawrence ), giovane scrittrice della quale s’innamora. E se lei lo scoprisse? Un moderno Robinson Crusoe sveglia La bella Addormentata (stesso nome) e lo stucchevole e prevedibile plot si sbroglia da sé. Il regista norvegese Morten Tyldum, sul quale avevo già espresso qualche perplessità nel buon The Imitation Game , delude e rimane schiacciato dai diabolici meccanismi produttivi hollywoodiani. Tra momenti nonsense, coatte citazioni da Kubrick , attori sprecati (Laurence Fishburne) e inutili cameo (Andy Garcia!?) si salva solo l’elegante art direction.

Paterson - Recensione

Immagine
Paterson ( Adam Driver ) vive nella placida e omonima cittadina di Paterson, New Jersey. E’ un giovane autista d’autobus con l’hobby della poesia. Insieme all’adorata e volubile moglie Laura e al bulldog Marvin, trascorre le giornate tra stoiche abitudini, regolari coincidenze e interessanti citazioni * . Il film è la soave cronaca di sette giorni nella vita di questa tranquilla famiglia. Unico elemento di “disturbo” l’imprevedibile cane, che costringerà il protagonista a interrogarsi sul suo stile di vita. Paterson compone versi ispirato dalle variazioni minime di un infinito ripetersi, ma anche da un sottile disagio interiore che reclama un senso alla caducità del vivere. Un film, quindi, dal delicato tono minimalista, che cattura il lirismo di una quotidianità in cui tutto scorre seppur immobile. La sceneggiatura semina le basi di qualche probabile tensione narrativa, ma il regista predilige “fissare” i suoi eroi in un loop di reiterate istantanee. L’impassibile P. e la mutevole

Lion - La strada verso casa - Recensione

Immagine
Saroo è un bambino indiano di cinque anni che nel 1986 sale per sbaglio su un treno e si ritrova a Calcutta, a ben 1.600 Km dal suo villaggio e dalla sua famiglia. Sopravvissuto alla violenza degli slum finisce in orfanotrofio per poi essere adottato da genitori australiani. 25 anni dopo, con ostinazione e un pizzico di Google Earth, ritroverà la strada verso casa. Il film è tratto da una storia vera, con tanto di protagonisti reali sui titoli di coda, ed è diretto dal regista aussie Garth Davis. Un’opera costruita su evidenti dualismi e contrasti visivi, fisici ed emotivi. Una pellicola nettamente divisa in due parti, la prima completamente sottotitolata la seconda doppiata in italiano. Una chiara separazione, non solo idiomatica, ma purtroppo anche qualitativa. Una sezione iniziale coinvolgente e la successiva infarcita di lacrimevoli cliché e insignificanti battibecchi amorosi ( Rooney Mara è sprecata). Unico confronto di spessore nella seconda tranche, quello del protagonista

Le stagioni di Louise - Recensione

Immagine
E’ estate in una spiaggia affollata della Normandia. A osservare i chiassosi bagnanti c’è la placida vecchietta Louise. A stagione finita l’anziana perde però il treno del ritorno, ma decide di restare, affrontando una difficile prova di sopravvivenza. Le lunghe stagioni fredde, e il desolato paesaggio, offriranno il fianco a una navigata in solitaria tra sogni surreali e i ricordi agitati di una vita controcorrente. Sola coi suoi fantasmi, dinanzi a quelle onde che s’infrangono con ineluttabile tempismo, Louise acquisirà la necessaria consapevolezza per affrontare l’inevitabile con serenità. Il regista francese Jean-François Laguionie (classe 1939) realizza un delicato inno alla terza età. La forma creativa scelta utilizza un’animazione a tecnica mista. Gli sfondi prendono vita con uno stilizzato disegno tradizionale, mentre la protagonista e i suoi comprimari sono in CG.

Florence - Recensione

Immagine
New York, 1944. Florence ( Meryl Streep ) è un'anziana e vispa ereditiera con la passione per la musica. Da sempre vorrebbe diventare una cantante lirica, c'è però un problema: è terribilmente stonata. Se a ciò si aggiunge pure che il marito (Hugh Grant) e i suoi amici la sostengono in questa folle impresa, la risata è servita. L’ingenua rincorsa a un sogno impossibile la porterà a esibirsi al Carnegie Hall, dinanzi a un pubblico che intratterrà fino all’ultimo acuto. Il cinema s'innamora ciclicamente della stessa tipologia di personaggi o, come in questo caso, della stessa donna. Sì, perchè Madame Florence Foster Jenkins è realmente esistita, e già l'anno scorso il cinema francese le aveva dedicato una pellicola liberamente ispirata alla sua "arte". Il film s'intitola " Marguerite ", e ne è caldamente consigliato il recupero.

Oceania - Recensione

Immagine
Vaiana (in originale Moana) è la figlia del capo villaggio di un’isola sperduta nel Pacifico. Nella placida oasi iniziano, però, a scarseggiare frutta e pesce, e il richiamo dell’Oceano è sempre più forte. La giovane, spinta anche dai racconti leggendari della nonna, partirà per un’istruttiva avventura. Lungo il viaggio incontrerà il tamarro semidio Maui, col quale affronterà i cattivi di turno. I registi Clements e Musker (quelli de La sirenetta e Aladdin) debuttano nell’ animazione CGI, ma l’attenzione per l’immagine li distrae dalla storia, e ingabbia la loro creatività in una trama lineare e prevedibile. Oceania possiede un’animazione ipertrofica, ricca di dettagli strepitosi: colori vivaci, fondali rigogliosi, sfondi HD e una profusione di accattivanti animaletti. Confezione Deluxe che, tuttavia, serve per nascondere un riciclo d’idee e situazioni da smaltire nell’ennesimo, fotocopiato, classico Disney .  Una ricchezza visiva, quindi, che non corrisponde a una profondità di

Aquarius - Recensione

Immagine
La 65enne Clara (Sonia Braga) è una giornalista musicale in pensione che vive a Recife in Brasile. La donna è vedova da anni, è sopravvissuta a un cancro al seno, e abita da sola nel residence Aquarius. Il palazzo anni ’40 con vista mare è abitato solo da lei, gli altri condomini hanno venduto a palazzinari che vogliono cacciarla per costruire un moderno complesso. Clara però non vuole lasciare una casa piena di vinili e ricordi, e gli speculatori non avranno vita facile. Sonia Braga, icona del cinema sudamericano, torna protagonista con uno splendido personaggio femminile. Un’interpretazione maiuscola che dona al film un’anima carne y sangre, con tanto di esplicite scene di sesso. Una donna con le palle: determinata, indipendente e generosa, ma anche “ricca” di umane debolezze; impossibile non amarla. La regia del brasiliano Kleber Mendonça Filho mette in scena gli scontri tra passato e presente, militanza culturale e rampante capitalismo, tra immateriale e materiale.

Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali - Recensione

Immagine
L’adolescente Jake ( Asa Butterfield ) è cresciuto con i racconti fantastici trasmessi dal nonno (Terence Stamp). Prima di spirare, l’anziano fornisce le indicazioni per trovare luoghi e personaggi protagonisti delle sue avventure. Sarà l’occasione per conoscere Miss Peregrine (Eva Green) e i suoi speciali ospiti, ma anche l’inizio di un viaggio di formazione che farà maturare il ragazzo. MP è un prodotto innocuo e poco ispirato,  dove Tim Burton infila le sue amate citazioni (vedi scheletri stile Harryhausen), ma anche tanta noia. In quest’opera, purtroppo, l’incanto dei primi capolavori è assente, e il talento visivo del regista si limita a fugaci apparizioni. Troppi personaggi e troppo poco definiti per un film che si vorrebbe sviluppare su tematiche identitarie e sul sempre più astratto concetto di “normalità”.

Rogue One: A Star Wars Story - Recensione

Immagine
Un commando di ribelli dell’Alleanza vuole rubare i piani della nuova arma di distruzione dell’Impero: la Morte Nera. Alla guida della missione Jyn Erso ( FelicityJones ), figlia di Galen ( Mads Mikkelsen ), l’ingegnere che ha progettato la terribile arma nemica. In questa “puntata satellite” la narrazione si sposta verso la classe sociale più debole e spontanea della ribellione, niente principesse e politici ma voce e rabbia allo spirito di sacrificio del popolo. Quello che poteva essere un viscerale elogio agli ultimi, difetta però di spessore e pathos. Vista la sua natura di prologo, inoltre, sviluppo ed epilogo sono intuibili ai più. A mio avviso era necessario, quindi, conferire al film un energico tratto distintivo, invece, in questo Rogue One fallisce. I suoi personaggi mancano di carattere e non coinvolgono. Alla protagonista è attribuita una coatta leadership ma, invece di trascinare viene spesso trascinata (letteralmente). Anche la sapiente regia di Gareth Edwards , sovent

E' solo la fine del mondo - Recensione

Immagine
Trama : Louis (Gaspard Ullliel) è uno scrittore di successo che torna a far visita alla famiglia dopo dodici anni. Ad attenderlo trova la sconosciuta sorella minore Suzanne ( Léa Seydoux ), l’iracondo fratello maggiore Antoine ( Vincent Cassel ), l’insicura cognata Catherine ( Marion Cotillard ) e la strampalata madre (Nathalie Baye). Lettera all’autore : Caro Xavier Dolan , a soli 27 anni sei giunto al tuo sesto lungometraggio. Immaginavo che il tuo talento sarebbe stato ingabbiato dai tempi teatrali dell’omonima pièce da cui è tratto il tuo nuovo film, invece, mi hai nuovamente stupito. La scelta di non essere più interprete delle tue opere si è rivelata vincente, e questo nuovo progetto è la conferma di una raggiunta maturità. Lo spazio d’azione che hai scelto è un non-luogo dai fondali rarefatti, scandito da un tempo agonizzante chiuso in se stesso che nulla muta. Pure quando le parole sembrano girare a vuoto, come in un insensato giro in auto, le frammentate architetture testu

Captain Fantastic - Recensione

Immagine
Captain Fantastic è un road movie agrodolce che vede protagonista Ben Cash ( Viggo Mortensen ) un padre che improvvisamente rimane vedovo. Per dieci anni lui e la moglie hanno cresciuto i loro sei figli immersi nella natura, e lontani dai mali della società. Questi estremi metodi educativi non riescono, però, a fornire un equilibrio sociale ai ragazzi, che sono totalmente impreparati a interagire col resto del mondo. Nel nucleo familiare s’instaura una morbosa sudditanza psicologica verso il padre che, di fatto, impedisce un dialogo alla pari. Questi personaggi in cerca di libertà nell’era della globalizzazione bramano e proclamano l’unicità dell’essere umano, ma il loro radicale stile di vita si scontrerà con le sue stesse contraddizioni. La regia di Matt Ross è funzionale, ma è la sua sceneggiatura a condurci verso un costante stupore generato da situazioni che farebbero impallidire qualsiasi pedagogo.

La mia vita da zucchina - Recensione

Immagine
Icar, detto Zucchina, è un bambino di nove anni rimasto senza genitori che viene accolto in una casa famiglia. Il bimbo conoscerà così nuovi amici, che come lui vengono da esperienze traumatiche che li hanno visti trascurati o ancor peggio maltrattati. L’atmosfera è gotica e malinconica, e tutti i piccoli protagonisti hanno delle occhiaie che farebbero invidia ai personaggi di Tim Burton . Occhi grandi, spalancati verso un mondo ostile che li rifiuta. La comune sofferenza li aiuterà, però, a trovar una strada comune di fratellanza e solidarietà. La costante contrapposizione tra l’essenzialità dello stile visivo, e la complessità dei temi trattati, creano un prodotto unico nel suo genere; è quindi un’opera che merita la giusta attenzione. Un cartone che declina gli ipercinetici ritmi dell’ animazione mainstream e tratta temi delicati come l’abbandono minorile, il bullismo e il sesso, da un punto di vista infantile.

Sully - Recensione

Immagine
New York, 15 gennaio 2009. Un volo appena partito dall’aeroporto LaGuardia si scontra con uno stormo di oche che danneggia entrambi i motori. Il comandante Chesley Sullenberger ( Tom Hanks ), in soli 208 secondi, riesce ad ammarare sul fiume Hudson salvando la vita di tutti i 155 passeggeri. Un’impresa unica e rara. Per il mondo diventa un eroe, per le compagnie assicurative l’ideale capro espiatorio; ma, può l’istinto superar la tecnica? Il film più breve diretto da Clint Eastwood è tratto da una storia vera, e attraverso la figura simbolica di Sully mette in scena il fattore umano di tutte le persone coinvolte nel “miracolo dell’Hudson”, valorizzando anche la solidarietà dei soccorritori. Il messaggio è chiaro: ognuno di noi svolgendo bene il proprio lavoro può rendere migliore il mondo. Il regista riesce a render così avvincente un "dramma senza il dramma " sebbene l'esito sia noto.

Amore e inganni - Recensione

Immagine
Il film è tratto da una giovanile novella epistolare di Jane Austen, è quindi tra i libri meno noti dell’autrice inglese che a cavallo tra ‘700 e ‘800 pubblicò indimenticabili opere neoromantiche. La vicenda è ambientata in Inghilterra nel 1790. La protagonista è Lady Susan (Kate Beckinsale), ancor giovane e piacente vedova disposta a metter in atto ogni strategia per accasarsi e far sposare la sciocca figlia Frederica. Le spietate macchinazioni della determinata nobildonna dovranno vedersela con parenti serpenti, irresistibili cretini e ardimentosi toy boy. L’amabile ipocrisia miete più vittime di un’arma, e la protagonista interpretata da una convincente Beckinsale lo sa bene.