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Visualizzazione dei post da dicembre, 2014

Un gatto a Parigi - Recensione

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Dino, micio astuto ma affettuoso, passa le sue giornate con la piccola Zoe, bambina affetta da mutismo dopo la morte del padre, ma la notte accompagna nei suoi colpi il ladro Nico. Il felino dalla doppia vita, farà incontrare e scontrare questi due universi tra i tetti della Ville Lumière, svelandone le zone buie ma anche i candidi affetti. E' un cartone animato francese del 2011 che aspettavo con ansia, da quando, a gennaio 2012 è stato candidato all'Oscar come miglior film d'animazione. Le tavole e i personaggi sono interamente disegnati a mano con tratti semplici ma incisivi, e hanno forti richiami pittorici, in particolar modo all'espressionismo; basta infatti lasciarsi rapire dai vibranti segni sui volti dei protagonisti, per provar emozione ed empatia.

Il ragazzo invisibile - Recensione

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Michele (l'esordiente Ludovico Girardello) è un ragazzo che vive a Trieste, e a scuola deve fare i conti coi bulli. Dopo una festa a casa di Stella, per la quale ha una cotta, scopre di avere il super potere dell'invisibilità. Questa incredibile facoltà gli permetterà di conoscere meglio se stesso, e di scoprire un passato che ignorava. Bisogna dire che Salvatores è uno dei pochi registi italiani a mettersi in gioco, e ad aver il coraggio di cercare nuove strade nell'asfittico cinepanorama italiano. All'artista, va inoltre riconosciuto il merito di riproporre il film per ragazzi, genere sparito dagli schermi, dove sembrano ormai esistere solo due tipi di pubblico: bambini e adulti. Gli elementi succitati però non si traducono (ahimè) in pregi, ma casomai in attenuanti, per un film dall'esito inferiore alle attese.

Big Hero 6 - Recensione

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Hiro Hamada è un ragazzino che vive a San Fransokyo (fusione di Tokyo e San Francisco) e vorrebbe fare l'inventore. Come il fratello Tadashi, vuole frequentare la scuola di nerd e brevettare una sua idea, ma il destino gli farà incontrare Baymax, robot assistente sanitario, grosso, bianco e dal cuore grande. “Big Hero 6” è la nuova animazione Disney, anche se ha come produttore esecutivo il patron Pixar John Lasseter, ed è tratta (molto liberamente) da un fumetto Marvel del 1998. Già da questa presentazione si capisce che siamo di fronte a un ibrido, che poteva diventare un pasticcio, ma così non è.

L'amore bugiardo - Gone girl - Recensione

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Siamo nel Missouri. Amy Dunne (Rosamund Pike) scompare da casa sua la mattina del 5 luglio, e da subito viene sospettato il marito Nick (Ben Affleck). Lei è una scrittrice di libri per bambini, lui è rimasto senza lavoro e sembra aver troppi scheletri da nascondere. Quella che era vista come la coppia ideale, forse non lo era…Il film è tratto dall’omonimo romanzo di Gillian Flynn, e sceneggiato dalla stessa scrittrice, ma forse avrebbe giovato dell’intervento di un vero screenwriter per evitare alcune incongruenze nella trama, che indeboliscono, non poco, il plot mistery. Film thriller che conferma la vena provocatoria di David Fincher, con brevi ma incisivi rimandi hitchcockiani, ma anche satira morale, che gioca con gli stereotipi di una società omologata, sempre più stressata dalle aspettative di una vita “perfetta”, e ingabbiata dalle convenzioni sociali.

Lo Hobbit - La battaglia delle Cinque Armate - Recensione

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Dopo aver fatto scappare dalla montagna il drago Smaug, Bilbo (Martin Freeman) e i 13 nani, si ritrovano con il loro leader Thorin Scudodiquercia, vittima della malattia del drago, che provoca l'avidità in chi possiede il tesoro. L'umano Bard si reca però a chiedere quota parte del bottino con la sua armata, seguiranno a ruota quella degli elfi, dei nani, degli orchi e dei mannari. Avete indovinato: tutti contro tutti e botte da orbi. La sceneggiatura va a farsi benedire, personaggi principali spariscono, non si capisce chi vince e chi perde (boh?!), e una noia da videogame s'insinua leggiadra. Lo spettro emotivo dei protagonisti non trova purtroppo mai il necessario spazio e spessore, ottimi attori (Blanchett, Lee, McKellen) vengono così sprecati e alcune sequenze risultano ridicole e non all'altezza di una produzione mainstream.

Father and son - Recensione

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Film giapponese vincitore del premio della Giuria al Festival di Cannes 2013. La pellicola è   scritta e diretta da Hirokazu Kore-eda, regista giapponese attivo da più di 25 anni, che ha diretto 16 film, dei quali, purtroppo, solo due arrivati in Italia. L’idea del film nasce al regista quando, costretto a star lontano da casa per lavoro un mese e mezzo, tornato scopre che il figlio di 5 anni mantiene le distanze, e non è più affettuoso. Trama: è la storia di Ryota, giovane architetto di successo, sposato con la giovane Midori, e con un figlio di 6 anni di nome Keita, che vive in un grattacielo a Tokyo e ha un appartamento che sembra uscito da un catalogo di design. La famiglia perfetta, almeno per lui, finche non chiamano dalla clinica in cui aveva partorito la moglie, e gli svelano che c’è stato uno scambio di culla, e che il figlio che ha cresciuto non è il suo. Ryota dovrà scegliere tra legami di sangue e affettivi, cosa deciderà?

Pride - Recensione

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Siamo a Londra nel 1984. Un gruppo di giovani attivisti per i diritti degli omosessuali decide di sostenere un altra comunità vittima dell'era Thatcher: i minatori; si riuniscono e nasce l'LGSM (Lesbians and Gays Support the Miners). Inutile dire che quando andranno poi a Onllwyn, villaggio del Galles, per un sostegno più diretto, dovranno fare i conti con diffidenza e pregiudizi, ma troveranno anche tanta umanità e rispetto. Tratto da una storia vera, il film parte da una vicenda originale, ma si sviluppa seguendo dei modelli conosciuti, e tra cliché e qualche scena madre ruffiana, si lascia prendere la mano perdendo in compattezza e credibilità.

Magic in the Moonlight - Recensione

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Siamo alla fine degli anni ’20 e Stanley Crawford (Colin Firth), truccato da cinese, fa il mago col nome d’arte di Wei Ling Soo. Un amico lo invita in Costa Azzurra, per aiutarlo a smascherare una giovane veggente americana di nome Sophie (Emma Stone), che sostiene di parlare con l’aldilà. Riuscirà lo scettico Stanley, con la sola forza della ragione, a contrastare l’illusoria magia e a svelare il trucco? Ottimi costumi, suggestive scenografie, dialoghi pungenti e attori che stanno al gioco, ma non basta…

Mommy - Recensione

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Finalmente, viene distribuita in Italia un'opera di Xavier Dolan! Questo è già il quinto film girato dell'enfant prodige canadese, che quest'anno ha compiuto soli 25 anni (!) e con “Mommy” ha vinto il Gran Premio della Giuria a Cannes. La storia: Diane vive col figlio di 16 anni Steve, che soffre di una forte iperattività che lo rende spesso violento e lo mette nei guai. A portare un po' di equilibrio nella famiglia, l'arrivo della nuova vicina di casa, la docile e balbuziente Kyle, ma basterà? L'autore, nonostante la giovane età, ha già sviluppato uno stile dai tratti ricorrenti e riconoscibili, tipici di un artista più maturo.

Hunger Games - Il canto della rivolta - Parte 1

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In questo nuovo episodio, Katniss Everdeen (Jennifer Lawrence) è stata portata nel Distretto 13, rifugio sotterraneo nascosto tra le montagne, da cui deve convincere gli altri distretti di Panem a ribellarsi contro la dittatura di Capitol City. Mentre il suo amato Peeta (Josh Hutcherson), è costretto a lanciare messaggi fasulli dalla tv di regime. Rispetto ai precedenti capitoli questo è più dark, ma anche meno convincente. L'idea di dividere in due il romanzo finale di Suzanne Collins, da cui è tratto, per ovvie ragioni economiche, non ha giovato, e in qualche momento, come ogni brodo allungato, risulta insipido. Jennifer Lawrence, segue il destino del suo personaggio, è più tormentata, meno leader e più sfruttata: attuale e perciò inquietante, l'uso strumentale della sua immagine e notorietà a fini propagandistici.