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Visualizzazione dei post da agosto, 2017

Dunkirk - Recensione

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Maggio 1940, la Seconda Guerra Mondiale è cominciata da qualche mese e le truppe anglo-francesi si trovano circondate dai tedeschi sulla spiaggia di Dunkerque, nel nord della Francia. Oltre la Manica c’è la salvezza, ma come raggiungere la Gran Bretagna? Come faranno 400.000 uomini a uscirne vivi? Christopher Nolan si allontana dagli sperimentalismi “universali”, accantonando quella voglia di stupire che in Interstellar aveva suscitato qualche perplessità. Con Dunkirk, il regista inglese si pone al servizio di un cinema classico, e mette da parte l’autoreferenzialità artistica e i voli pindarici, relegandoli, come un caccia nemico, in un evocativo quadro nel quadro. La creatività del testo si adagia insieme ai volantini dell’incipit e l’immagine ritorna assoluta protagonista, come nel cinema degli albori, riacquistando una primordiale purezza. Il war movie sarà pure un genere abusato, eppur Nolan riesce a imporre una sua originale visione, non raccontando gesta eroiche, bensì una

A Ciambra - Recensione

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Pio Amato è un giovane rom – nella vita e nel film – che vive con la sua numerosa famiglia in un campo nomade denominato ‘A Ciambra’ nella zona di Gioia Tauro. Nello stesso luogo abita anche una comunità africana che i rom chiamano ‘i marocchini’. Il giovane cineasta Jonas Carpignano, ci conduce in un mondo “altro”, una terra di nessuno dove i bambini fumano, gli adolescenti rubano e gli adulti sono più in carcere che a casa. Una realtà famigliare estrema nella quale il reato è vissuto come occasione di riscatto sociale. Il regista, camera a mano onnipresente, pedina e osserva i suoi protagonisti senza mai giudicare, cercando di catturare il reale, l’essenza del personaggio e i suoi moti dell’animo.

Cattivissimo me 3 - Recensione

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La famiglia “allargata” di Gru, Lucy e i Minions si arricchisce di un nuovo membro: Dru, il fratello gemello, biondo e ricco, del pelato protagonista. La seconda new entry è Balthazar Bratt, ex bambino star di una sitcom TV, ora super-cattivo che vuole distruggere Hollywood. Nuovo episodio del franchise  Illumination , che ha fatto fortuna grazie al merchandising legato agli omini gialli. In questo terzo capitolo, gli autori, oltre al consueto target infantile, strizzano l’occhio anche ai genitori con citazioni cine-musicali anni Ottanta. Accantonate le nostalgie per chewingum rosa, cubi di Rubik e moonwalk, ciò che sorprende, in negativo, è l’esile struttura narrativa di un film che possiede l’effimera causalità dell’episodio di una serie animata TV. Manca quindi il materiale per giustificare 90 minuti, e non bastano le riempitive gag dei Minions a compensare.

Sentieri selvaggi - Capolavoro

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Texas, 1868. Ethan (John Wayne), un veterano della Guerra Civile, torna a casa, ma la sua famiglia viene uccisa dagli indiani. L’uomo inizia una caccia ai Comanci responsabili per salvare l’unica sopravvissuta, sua nipote (Natalie Wood). Il regista John Ford ci fa entrare in questo capolavoro  dalla porta principale, quella della luce che cattura lo sguardo, la quintessenza del cinema. Un quadro dalla cornice d’ombra che cela l’arrivo di un ambiguo eroe, e la prima di numerosi ellissi visive o testuali, come nel triangolo amoroso che s’intuisce all’inizio. Altro elemento ricorrente: Ford tiene sempre la violenza fuori scena. Si noti il ritrovamento della famiglia massacrata e del corpo di Lucy, ma anche l’attacco suicida del suo fidanzato e persino l’uccisione del cattivo Scout, in originale Scar. Al regista non interessa la rappresentazione fisica della brutalità, bensì gli effetti sulla psiche. Ulteriore traccia di stile: il tempo è funzionale al racconto e non viceversa. Ford

Eva contro Eva - Capolavoro

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Eva Harrington (Anne Baxter) è una giovane che diventa amica e tuttofare della grande attrice Margo Channig (Bette Davis). La timida ragazza è in realtà una fredda arrivista che le vuole rubare fama e collaboratori. Tra questi, la migliore amica Karen (Celeste Holm), il regista Bill (Gary Merrill) e l’ambiguo critico Addison DeWitt (George Sanders). Nel 1949 Joseph L. Mankiewicz ha appena vinto l’Oscar per Lettera a tre mogli , è già all’apice della carriera,   eppure il meglio deve ancora venire. L’anno successivo realizza Eva contro Eva , la sua opera più popolare, che gli permette di vincere, per due anni consecutivi , l’Oscar per la miglior regia e sceneggiatura. Ancor oggi, il film detiene il record del maggior numero di nomination ricevute all’Oscar: 14 . Primato che condivide con Titanic e La La Land . Il ruolo di Margo era stato assegnato a Claudette Colbert, che però si ruppe una vertebra prima delle riprese. Il produttore Zanuck, nonostante non parlasse con Bette