Pacific Rim - Recensione

Da un portale intergalattico, negli abissi dell’oceano pacifico, escono degli enormi mostri alieni con l’obiettivo di distruggere la terra. La razza umana si allea e costruisce dei robot per ucciderli, guidati da piloti con collegamento neurale, i protagonisti Raleigh (Charlie Hunnam), e Mako (Rinko Kikuchi). Di fronte a “Pacific Rim” è difficile essere oggettivi quando conosci le potenzialità di Guillermo Del Toro e sei cresciuto a pane e robot. Il regista messicano attinge a piene mani dall’immaginario fanta-manga e lo fa suo con tanto di specifica terminologia:  Kaiju, Jaeger, Drift.  
I riferimenti noti della sua cifra stilistica ci sono tutti: l’immaginario infantile, l’omaggio ai B-movies, un mondo fantastico dai colori carichi, ma a malincuore devo dire che il risultato non mi ha convinto. Tanta azione e poca emozione, un po’ d’ironia (con l’immancabile Ron Pearlman) e poca psicologia. L’impressione è che il gigantismo fracassone da disaster-movie abbia decisamente la meglio sulla poetica del regista, non aiutata da una sceneggiatura superficiale, zeppa di cliché e personaggi sbrigativi. Consiglio: per riprendersi, rivedere di Del Toro, il sottovalutato e più spassoso “Hellboy 2”. VOTO 5,5

Commenti

  1. CONCORDO CON LA TUA RECENSIONE TANTA AZIONE POCO
    APPROFONDIMENTO PSICOLOGICO DEI PERSONAGGI VERAMENTE
    UN PECCATO MI ASPETTO QUALCOSA DI MEGLIO DAL REGISTA !

    FLAVIO

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