All is lost - Recensione



Un uomo senza nome, interpretato da Robert Redford, nonostante sia un esperto navigatore, si ritrova disperso in mezzo all’Oceano Indiano col suo yacht. Riuscirà a sopravvivere in una situazione così estrema? Il film è diretto da J. C. Chandor, di cui consiglio di recuperare anche l’ottimo thriller anti-capitalismo “Margin Call”. “All is lost” è praticamente senza dialoghi, con un solo personaggio in uno spazio angusto; una bella sfida registica, che Chandor supera dimostrando delle promettenti qualità tecnico/narrative, che in più punti conferiscono al racconto un prezioso respiro epico.
Peccato per qualche prevedibile cliché del genere (la tempesta, lo squalo), però la colonna sonora essenziale ma incisiva, un ottimo suono e l’interpretazione recitativa, e fisica, del 76enne Redford, valorizzano gli accadimenti, generando nello spettatore una continua tensione. Il film non ha raggiunto il grande pubblico ed è stato poco visto, ma è molto interessante, e conferma il talento di un regista da tenere d’occhio. Aspettiamo fiduciosi la prossima opera. VOTO 7

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