Nymphomaniac - Volume 1 - Recensione

Nymphomaniac - Volume 1


Inghilterra. Seligman (Stellan Skarsgard), in una sera nevosa, trova per strada, svenuta e insanguinata, Joe (Charlotte Gainsbourg). Seligman le offre aiuto ospitandola in casa sua; sarà l’occasione per Joe di raccontare la sua vita di ninfomane, tra “matematiche” perdite di verginità, femministe pro-lussuria e gare di sesso su treno. Preceduto da polemiche e campagne marketing esplicite, il film, diviso in 5 capitoli, rispetto alle attese, risulta più divertente che scandaloso, con le numerose scene di nudo, condite da una sprezzante ironia. Il temuto porno è assente, l’erotismo latitante e l’egotismo di Von Trier impera, su un’opera che indaga la psiche depressa del suo autore, e il suo disagio esistenziale, attraverso il corpo femminile (!).


Il regista danese alimenta così la sua fama misogina, ma il suo rapporto con l’altro sesso sembra più fragile e morale, che dominante. Sperimentale e creativa la regia, supportata da un’ottima direzione d’attori, sui quali svetta una bravissima Uma Thurman. Von Trier conferma il suo stile provocatorio, che costringe lo spettatore a un tour de force emotivo e visivo con l’uso di più dinamiche espressive: camera a mano, split screen, bianco e nero, ecc.. Certo, per un giudizio definitivo è necessario vedere la seconda parte, che uscirà nelle sale il prossimo 24 aprile; per ora, c’è un’opera che spiazza e sorprende, per alcuni bizzarra per altri dagli innumerevoli spunti di riflessione, di certo non vedo l’ora di vedere come continua e di rivedere questo capitolo…VOTO 7+


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