Dallas Buyers Club - Recensione

Texas, 1985. Ron Woodroof (Matthew McConaughey), cowboy, elettricista, donnaiolo e omofobo contrae il virus dell’HIV. Ron si ritrova però rifiutato dal sistema sanitario nazionale, e cerca aiuto in Messico, dove sperimenta l’assunzione di farmaci non ammessi nel suolo americano, ma che lo fanno stare meglio; decide così di portarli in U.S.A. per rivenderli. Sarà costretto, quindi, a frequentare il mondo omosessuale che tanto odiava, e in cui invece troverà amicizia e riconoscenza. Tratto da una storia vera, il film vuol essere un atto di denuncia verso lo strapotere delle lobby farmaceutiche, soprattutto, in quel preciso momento storico, in cui scoppiò “l’epidemia AIDS”.
Il regista canadese Jean-Marc Vallée, riesce a trattare un tema scomodo e delicato senza retorica e pietismi, ma si perde in qualche blanda lungaggine che stempera quella forza e passione che invece ci si aspetta da un cinema di denuncia. La carica emotiva viene però dai protagonisti: un’irriconoscibile e anoressico McConaughey e un Jared Leto in versione transgender, che lotta, con disperato realismo, per la sopravvivenza. In sintesi: il preciso e puntuale lavoro fatto sui personaggi, andava declinato anche sulla sceneggiatura, che spesso ha il fiato corto. Attori magnifici, film “discreto”. VOTO 6,5

Alcune considerazioni su Matthew McConaughey
Dopo anni in cui tutti ci facevamo la stessa domanda: perché continua a fare l’attore, se non sa recitare? Matthew McConaughey sembra aver imparato; i segnali c’erano già, basta vedere “Killer Joe”, “Magic Mike” o il cameo nel nuovo Scorsese “The wolf of Wall Street” per rendersene conto. Dopo inguardabili commedie romantiche anni’ 90 e qualche nomination a “Le pernacchie d’oro” come peggior interprete, è arrivata la primissima candidatura all’Oscar per “Dallas Buyers Club”. Una vera storia di tormento e redenzione, quasi più incisiva del film, che ha in sé l’essenza del sogno americano. Sarà anche per questo, che il 3 marzo prossimo, a vincere l’ambita statuetta sarà proprio lui!

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