Il grinta - Recensione

Siamo nel 1870, Mattie Ross, una determinata e tenace ragazzina di soli 14 anni, vuole vendicare la morte del padre, per farlo ingaggia un ufficiale dell’esercito, ormai alcolizzato, ma ancora bravo con la pistola, a cui si aggiunge un cacciatore di taglie. Ottima fotografia, dell’immancabile Roger Deakins, e sorprendente cast, in cui svetta l’inedita e bravissima Hailee Steinfeld (Mattie), un Jeff Bridges (il grinta), un po’ troppo gigione, e un Matt Damon, sempre volenteroso. Per nulla intimoriti dal confronto con l’omonimo film del ’69 con John Wayne, i Coen portano sullo schermo una storia ricca di elementi classici e dalla progressione lineare, riscritta però, con brillante creatività, e condita con il consueto humour nero, che la rendono meno prevedibile e un po’ spaghetti-western. Una versione più moderna, con meno atmosfere crepuscolari e più ironia, che omaggia il genere, con poche, ma buone, concessioni all’epica, come nella suggestiva cavalcata notturna, sovrastata da un cielo pieno di stelle. VOTO 7+

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