Sette minuti dopo la mezzanotte - Recensione

Conor è un ragazzino solitario e vittima di bullismo a scuola, che vive con la giovane madre (Felicity Jones) gravemente malata. Per di più, i rapporti col papà lontano sono inesistenti e quelli con la nonna (Sigourney Weaver) problematici. Ogni notte, però, sette minuti dopo mezzanotte, il maestoso tasso secolare sopra la collina prende vita. L’albero assume le sembianze di una gigantesca creatura umanoide che viene per raccontare a Conor tre storie fantastiche, ognuna legata ai suoi problemi relazionali: nonna, padre, bulli. A voler banalizzare si potrebbe catalogarlo come l’ennesimo film strappalacrime tratto da un romanzo young adult, la differenza la fa però l’autore. Il regista è lo spagnolo Juan Antonio Bayona, allievo artistico di Guillermo Del Toro. Il film è dunque una fiaba gotica dai toni dark, supportata da un’ottima Computer Graphic, nella quale risuonano anche echi spielberghiani (leggi E.T.).
Non è facile raccontare un’età di mezzo schiacciata dal dolore e dalle responsabilità, la paura della perdita, l’incapacità di gestire sofferenza e rabbia; il giovane e bravo attore Lewis MacDougall ci riesce, gli autori un po’ meno. Nella foga di costruire una narrazione propedeutica a un percorso di crescita, la sceneggiatura eccede in didascalie. Tra schemi drammaturgici da serial TV (guarda caso il film si apre con una sigla) gli intrecci metaforici si confondono e soccombono a più facili sentimentalismi. La componente melodrammatica è un po’ troppo insistita, e insieme alle lacrime scappa anche qualche sbadiglio. La regia è visionaria e suggestiva, tuttavia inciampa in qualche simbolismo visivo abusato, vedi distruzione esteriore verso interiore. Un prodotto interessante: tecnicamente ineccepibile, artisticamente poco ispirato. VOTO 6+ TRAILER

Scheda tecnica
titolo originale A Monster Calls
genere fantastico, drammatico
anno 2016
nazionalità Stati Uniti d'America, Spagna
cast Sigourney Weaver, Felicity Jones, Lewis MacDougall
regia    Juan Antonio Bayona
durata 108'
sceneggiatura Patrick Ness


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