Francofonia - Recensione


Aleksandr Sokurov, uno dei più grandi registi contemporanei, dopo “Arca russa” e l'Ermitage di San Pietroburgo, ritorna in un museo: il Louvre di Parigi. Alternando abilmente un mix di linguaggi e una direzione sperimentale, come sua abitudine, il regista russo seleziona e combina rari filmati di repertorio a diversi formati, segni, suoni e visioni. Un equilibrio linguistico, che Sokurov spera diventi comune ai popoli del mondo per trovare una urgente e comune soluzione al grido d'allarme che lancia con quest'opera stratificata. Non si tratta quindi solo di un film, ma volendo accostare una definizione, lo chiamerei docu-arte. In questa nuovo lavoro, inoltre, il regista ci mette pure la faccia, e si vede collegato via Skype con il comandante di una nave-cargo carica di opere d'arte, che sfida i marosi di un oceano in tempesta. La struttura filmica è di fatto fornita dalla Storia, in primis l'occupazione nazista di Parigi (Giugno 1940), offrendoci così l'occasione per meditare su un “vissuto storico” che non può morire.
Scopriamo così che anche la nascita del Louvre è frutto di compromessi e di un'eterna lotta tra il potere politico, rappresentato qui dal fantasma di Napoleone, e quello temporale, simboleggiato dalla Marianna e dai suoi fondamentali principi: egalité-liberté-fraternité. Le soventi apparizioni delle due figure, pur coerenti con la ferrea logica autoriale, finiscono però col disturbare, interrompendo il pregnante e toccante flusso d'immagini. Tra l'intensa fragilità della Gioconda di Leonardo da Vinci, e la fierezza vivida della Nike di Samotracia, vi consiglio di notare anche l'unica opera che appare ben due volte, e non a caso: “La zattera della Medusa” di Theodore Géricault, ideale spartiacque tra neoclassicismo e Romanticismo, che porta con se' un chiaro invito a voltar pagina. La salvaguardia delle opere d'arte è a rischio, vedi anche i recenti fatti di cronaca (Palmira), e oggi mancano figure che vadano oltre confini e interessi, come seppero fare anni fa Jaujard, direttore del museo francese e Metternich, ufficiale prussiano. L'espressione artistica dunque come fonte inesauribile di cultura e memoria, ma anche pretesto ideale per una riflessione colta e morale, sull'etica e l'evoluzione del popolo europeo, che deve lottare, sempre, per /preservare la propria identità. VOTO 7/8 TRAILER

Scheda tecnica
titolo originale
Francofonia
genere
drammatico
anno
2015
nazionalità
Francia, Germania, Paesi Bassi
cast
Aleksandr Sokurov, Louis-Do de Lencquesaing
regia
Aleksandr Sokurov
durata
90'
sceneggiatura
Aleksandr Sokurov

Commenti

Post popolari in questo blog

Aquaman - Recensione

Se la strada potesse parlare - Recensione

Wolverine: l'immortale - Recensione