Wonder Woman - Recensione

Dopo la celebre serie tv anni ’70 con Lynda Carter, arriva finalmente il primo film stand-alone che narra le origini dell’invincibile guerriera femminista. L’opera è un lungo flashback nel quale si raccontano gli inizi sull’isola Themyscira, l’incontro con la spia Steve Trevor (Chris Pine) e il coinvolgimento nella Prima guerra mondiale. Dopo le cocenti delusioni arrivate dal DC Extended Universe le origini della Principessa Diana (Gal Gadot) non godevano di grosse aspettative. La visione conferma, invece, che è il “meno peggio” dei quattro titoli, ma non basta per rendere onore alla figlia della regina delle Amazzoni. L’israeliana Gal Gadot ha le physique du rôle e l’abilità di trasmettere ingenuità e determinazione, ed è perfetta nel ruolo. 
Cosa non funziona? Una scrittura pigra che si adagia su luoghi comuni e dispensa dialoghi legnosi, comprimari appannati e bruschi cali di ritmo che annoiano. L’incapacità della regista Patty Jenkins di valorizzare le scene d’azione. La cineasta sembra a disagio col grosso budget e con la CG, si veda il confuso scontro finale dove a un mediocre villain si affiancano degli approssimativi effetti speciali. L’invincibile guerriera nata da Zeus meritava una trasposizione all’altezza dei concorrenti Marvel, rispetto ai quali non gode nemmeno delle sequenze inedite durante e dopo i titoli di coda. VOTO 5+ TRAILER


Scheda tecnica
titolo originale Wonder Woman
genere avventura, azione, fantascienza, fantastico
anno 2017
nazionalità Stati Uniti d'America
cast Gal Gadot, Chris Pine, Robin Wright, Connie Nielsen
regia    Patty Jenkins
durata 141'
sceneggiatura Geoff Johns, Allan Heinberg






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