Captain Fantastic - Recensione
Captain Fantastic è un road movie agrodolce che vede
protagonista Ben Cash (Viggo Mortensen) un padre che improvvisamente rimane
vedovo. Per dieci anni lui e la moglie hanno cresciuto i loro sei figli immersi
nella natura, e lontani dai mali della società. Questi estremi metodi educativi
non riescono, però, a fornire un equilibrio sociale ai ragazzi, che sono
totalmente impreparati a interagire col resto del mondo. Nel nucleo familiare s’instaura
una morbosa sudditanza psicologica verso il padre che, di fatto, impedisce un
dialogo alla pari. Questi personaggi in cerca di libertà nell’era della
globalizzazione bramano e proclamano l’unicità dell’essere umano, ma il loro
radicale stile di vita si scontrerà con le sue stesse contraddizioni. La regia di
Matt Ross è funzionale, ma è la sua sceneggiatura a condurci verso un costante
stupore generato da situazioni che farebbero impallidire qualsiasi pedagogo.
L’iniziale trasgressione linguistica, tuttavia, man
mano cede il passo a schemi narrativi già visti, e a qualche prevedibile
ricatto emotivo. Un’incoerenza non da poco per un’opera che predica l’anticonformismo
e in sincronia smercia i modelli del “sistema”. Il cineasta riprende i suoi “eroi”
con la ruffiana carineria di uno spot, e quando li fa interagire con il banale
e superficiale mondo esterno, si sfiora la propaganda. L’intensa interpretazione
di Mortensen non basta a risollevare un prodotto che scivola beato tra i canoni
che contesta. Parafrasando uno dei motti della famiglia Cash 'potere alle
persone, resisti al potere', continuerò a tenermi a debita distanza dai film
indipendenti che fanno il verso a Hollywood. VOTO 5,5 TRAILERScheda tecnica
titolo originale Captain Fantastic
genere drammatico
anno 2016
nazionalità Stati Uniti d'America
cast Viggo Mortensen, George MacKay, Samantha Isler
regia Matt Ross
durata 118'
sceneggiatura Matt Ross
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