Il cavaliere oscuro – Il ritorno - Recensione
Dopo 8 anni di esilio, Batman è costretto a ritornare in servizio, a Gotham ci sono nuovi problemi e nuovi cattivi. I fratelli Nolan, al terzo capitolo della loro saga sull’uomo pipistrello, anziché sparare gli ultimi fuochi artificiali a scapito della storia, come in altri cine-comics (Spider-man, X-Men), gettano addirittura le basi per un nuovo inizio: puntano, vedono e alzano la posta! Risultato: una sceneggiatura fiume, che semina situazioni e personaggi estremi, e ancora una volta ridisegna confini e schemi del genere. Due ore e quaranta minuti, per un ambizioso e schizofrenico accumulo d’immagini e contenuti (a rischio overdose), che mostra un eroe in pena, una Gotham allo sfascio e limita l’azione a un paio d’inseguimenti/scazzottate, a favore di dialoghi densi e di qualche lungaggine.
Se nella prima parte, il contorto dipanarsi di vicende e personaggi, pesa sul ritmo, nella seconda, un incalzante crescendo epico, trova il suo climax in un susseguirsi di colpi di scena e flashback esplicativi, che sorprendono e convincono. Un cast di fuoriclasse (Bale, Caine, Freeman, Oldman), nuove entrate (convincenti Hardy e Hathaway, ottimo Gordon-Levitt), e più di 70 minuti girati in IMAX. Christopher Nolan ci regala un’estetica registica di alto livello, fredda ma implacabile, che sfrutta le potenzialità di un film corale, con smisurata creatività narrativa, riuscendo a far convivere realismo e fantastico, spettacolare e cerebrale. VOTO 7,5
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