Le iene - CULT
C'era una volta un
ragazzo che lavorava come commesso in una videoteca di Manhattan Beach
(California), e passava le giornate a guardare film. In breve, il suo sogno
diventa fare il regista, inizia così a scrivere sceneggiature e riesce a
venderne una, per soli 30,000 $, a Hollywood (Una vita al massimo). Ne scrive
un'altra, che il destino vuole arrivi in mano ad Harvey Keitel. Contattato
dall'attore, rimasto impressionato dai particolari e divertenti dialoghi, il
ragazzo fa sfoggio della sua cultura cinematografica, e lo convince a
co-produrre la sua prima opera: “Le iene”. Nasce così il debutto come regista
di Quentin Tarantino, enfant terribile del cinema U.S.A. Storia: Un
ladro professionista assolda sei criminali per organizzare una rapina in una
gioielleria di Los Angeles. Il colpo va a segno, ma qualcosa poi va storto, e i
rapinatori sospettano che all'interno del gruppo qualcuno abbia fatto il doppio
gioco. Chi sarà? Riusciranno, Mr. White, Pink, Orange, Brown, Blue e Blonde a
uscirne vivi? Iperviolento noir, assolutamente fuori canone rispetto ai
prodotti dell'epoca, in cui l'azione viene relegata nei flashback. A dominare
sono gli aspri o sgangherati dialoghi e la crudele ironia del regista per i
suoi personaggi, le cui psicologie rasentano la perfezione.
Brutalità, cinismo, spietatezza e sadiche torture lo fecero da subito vietare ai minori di 18 anni. Un folgorante gangster movie, che fa suo un cinema da camera, quasi teatrale, che scava senza pietà nella primordiale ferocia dell'essere umano. Un debutto shock, che già nel 1992, fece intuire il grande talento di Tarantino, anche se il consenso restò confinato ad un circuito d'essai. Rimasi talmente colpito dalla prima visione, che qualche mese dopo mi affrettai a comprare il VHS del film, convinto che sarebbe diventato un cult movie introvabile. Eppure, nonostante l'entusiasmo, non riuscii proprio a immaginare l'exploit, che soli due anni dopo, avrebbe portato al trionfo di critica, incassi e premi di “PulpFiction”. Quel giovane cinefilo, tanto squattrinato quanto sboccato, aveva realizzato un folle capolavoro che avrebbe segnato la storia del Cinema, diventando uno dei più importanti e influenti registi americani.TRAILER
Brutalità, cinismo, spietatezza e sadiche torture lo fecero da subito vietare ai minori di 18 anni. Un folgorante gangster movie, che fa suo un cinema da camera, quasi teatrale, che scava senza pietà nella primordiale ferocia dell'essere umano. Un debutto shock, che già nel 1992, fece intuire il grande talento di Tarantino, anche se il consenso restò confinato ad un circuito d'essai. Rimasi talmente colpito dalla prima visione, che qualche mese dopo mi affrettai a comprare il VHS del film, convinto che sarebbe diventato un cult movie introvabile. Eppure, nonostante l'entusiasmo, non riuscii proprio a immaginare l'exploit, che soli due anni dopo, avrebbe portato al trionfo di critica, incassi e premi di “PulpFiction”. Quel giovane cinefilo, tanto squattrinato quanto sboccato, aveva realizzato un folle capolavoro che avrebbe segnato la storia del Cinema, diventando uno dei più importanti e influenti registi americani.TRAILER
Curiosità: quando Madonna
incontrò per la prima volta Tarantino, in riferimento al famoso dialogo del
film su “Like a virgin”, gli regalò un suo album con la seguente dedica: To Quentin - It's about love, not dick.
Scheda tecnica
Scheda tecnica
titolo
originale
|
Reservoir
Dogs
|
genere
|
Drammatico
|
anno
|
1992
|
nazionalità
|
U.S.A.
|
cast
|
Harvey
Keitel, Tim Roth, Steve Buscemi, Michael Madsen
|
regia
|
Quentin
Tarantino
|
durata
|
99'
|
sceneggiatura
|
Quentin
Tarantino
|
Commenti
Posta un commento