Il ponte delle spie - Recensione
New York, 1957. La spia sovietica Rudolf Abel viene catturata. A difenderlo è chiamato l'avvocato James Donovan, che scopre però come il suo mestiere dev'essere al servizio di un ruolo di facciata, e a favore di una finta democrazia. Donovan decide tuttavia di andare oltre il suo mandato: sa che il bene comune è sempre un'ottima leva di dialogo, e vuole fornire un valore aggiunto alla disputa internazionale. Tre anni dopo, un aereo spia americano viene abbattuto e il suo pilota imprigionato. L'avvocato proporrà uno scambio...Steven Spielberg ci porta in piena guerra fredda, avvalendosi dell'amico sornione Tom Hanks. La vera e propria rivelazione del film è però l'attore inglese 55enne Mark Rylance, interprete perfetto di un uomo rassegnato, che accetta il suo destino con ironica ed elegante dignità. Una figura sfaccettata, come ci viene mostrato nella prima e simbolica inquadratura.
Opera scritta da Matt Charman, insieme ai fratelli Coen, che aggiungono toni leggiadri anche alle sequenze più tese. Lo script scorre che è un piacere, nonostante i numerosi personaggi, nomi e dettagli; prestare quindi attenzione per non perdersi. Una pellicola girata e prodotta alla buona vecchia maniera dei classici del genere, e c'è pure un messaggio importante: la parola è sempre più forte di qualsiasi arma. Un film valorizzato da un'impeccabile art direction, che infonde un esemplare splendore visivo insieme all'evocativo e consolidato apparato luci spielbeghiano (finestre retroilluminate, fasci di luce). Un thriller sentimentale, per la visione affettuosa e ottimista che nutre verso l'essere umano, ma anche “storico”, con l'uso mirato di analogie visive per celebrare i valori di una nazione e di tutti quegli uomini che, dietro le quinte, ne hanno fatto la Storia. VOTO 7,5 TRAILER
Scheda tecnica
titolo
originale
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Bridge of
Spies
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genere
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drammatico,
thriller,
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anno
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2015
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nazionalità
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U.S.A.
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cast
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Tom Hanks,
Mark Rylance, Amy Ryan, Alan Alda
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regia
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Steven
Spielberg
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durata
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141'
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sceneggiatura
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Matt
Charman, Joel ed Ethan Coen
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