Il sale della terra - Recensione
Documentario diretto da Wim Wenders e Sebastião Salgado, che racconta la storia lavorativa (ma non solo…) di
quest’ultimo. Salgado, noto fotografo
brasiliano, ripercorre in ordine cronologico, i viaggi dei suoi reportage,
mentre sullo schermo scorrono le attinenti foto in bianco e nero, che
colpiscono, commuovono e a volte fanno anche male. Luce, immagini e tante
storie, la natura stessa del Cinema. Lo vediamo così muoversi tra gli orsi
della Siberia, nel mezzo del genocidio in Rwanda e tra le tribù del Rio delle
Amazzoni, sempre con la sua macchina fotografica in mano. La cronaca di un
mestiere, certo, ma anche lo stile di vita di un artista che osserva la Terra
in tutta la sua bellezza, e la sua violenza, con un occhio che penetra
l’essenza delle fotografie estraendone tutta l’umanità.
Una convivenza
consensuale tra due arti, fotografia e cinema, in cui domina la prima, mentre
alla regia di Wenders non resta che scrutare meravigliata tanto incanto, con
umile rispetto. Salgado, diventa così il testimone dell’epica mondiale, certo attraversando
la Storia, ma soprattutto vivendo quei luoghi di un mondo, conosciuto come Terra,
che però lasciano la consistente sensazione di trovarsi in un altro pianeta. Un
Creato che noi uomini (Il sale della Terra) dobbiamo custodire, proteggere e
“coltivare”...Più che una visione, un’esperienza,
che consiglio vivamente a tutti di fare. VOTO 7/8
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