Sing - Recensione
Il Koala Buster Moon è un impresario teatrale
squattrinato che per guadagnare qualche soldo, e pagare i debitori, organizza
un talent show con tanto di montepremi. I volantini che pubblicizzano la gara contengono
però un refuso, e il premio in palio passa da 1.000 $ a 100.000 $. Manco a
dirlo, alle audizioni si presentano in tantissimi, e la voglia di realizzare i
propri sogni fa il resto, ma cosa significa aver successo? L’IlluminationEntertainment sta sempre più divenendo una valida alternativa a mamma Disney. Lo
Studio dei Minions, con Sing e la sua città di animali antropomorfi realizza,
di fatto, una versione cantata di Zootropolis. Non aspettatevi, tuttavia, numeri
musicali estemporanei stile musical, le canzoni sono sempre funzionali al
racconto, e a intrattenere c’è il meglio della musica pop degli ultimi anni. I
personaggi, inoltre, non hanno solo una bella voce, ma anche un vissuto privato
che inevitabilmente influenza il percorso artistico.
I protagonisti sono figure tridimensionali con tutte le
fragilità e insicurezze dell’essere umano, viene quindi spontaneo riconoscersi.
Quante volte la passione ci ha spinto a dover scegliere tra famiglia e
carriera? Un film corale, che veicola la forza dei sogni verso un bene comune. Certo le performance sono coinvolgenti ma
sempre al servizio di una trama stratificata. Sing parte dall’attualità però
rinuncia alla satira, e in alcuni passaggi risolutivi suona semplicistico, ma
gli va riconosciuta tutta l’onestà di fondo che mancava in Pets. Mai più animaletti senz’anima. VOTO 6,5 TRAILER
Scheda tecnica
titolo originale Sing
genere animazione, musicale, commedia
anno 2016
nazionalità Stati Uniti d'America
regia Garth Jennings
durata 108'
sceneggiatura Garth Jennings
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