Dopo l'amore - Recensione
Dopo 15 anni d’amore, Marie (Bérénice Bejo) e Boris (Cedric
Khan) si separano, continuando, tuttavia, a vivere nella stessa casa con le due
piccole figlie. Lei è intransigente lui arrogante, e ogni occasione è buona per
uno scontro a viso aperto. Il perpetuo oggetto del contendere è il valore
economico da attribuire alla casa costruita insieme, che i due si contendono
per vie legali; in tal senso, è etimologicamente più pregnante il titolo
originale: “L'Economie Du Couple”. Quelle quattro mura diventano il palcoscenico,
dove, tra lotte di classe, reciproche provocazioni e ricatti emotivi va in
scena la crisi matrimoniale. Il regista belga Joachim Lafosse, costruisce una
credibile “zona di guerra”, rappresentando gesta e situazioni nelle quali molte
ex coppie non faticheranno a riconoscersi. Al cineasta, comunque, non interessano
motivazioni o conseguenze del divorzio, bensì analizzare le modalità che
portano a un inevitabile allontanamento.
La camera s’insinua perciò nel privato della coppia con
equa distanza, ma anche con inopportuna invadenza, mancando talvolta della necessaria
sensibilità per cogliere le sfumature di una questione così intima. Vero e
proprio climax, un’ambigua danse macabre che segna una riconciliazione relazionale,
ma non sentimentale. Ho trovato, invece, la coercitiva svolta narrativa nel
sottofinale francamente posticcia. Quando finisce l’amore ci si trova a far i
conti con quel bagaglio affettivo che si è costruito, ed è sempre triste veder mancare
il buonsenso necessario a un accordo. A fine visione, più che per la sorte dei
due coniugi, si teme per le due bambine, spettatrici forzate di uno spettacolo
indegno. VOTO 6,5 TRAILER
Scheda tecnica
titolo originale L'économie du couple
genere drammatico
anno 2016
nazionalità Francia, Belgio
cast Bérénice Bejo, Cédric Kahn, Marthe Keller
regia Joachim Lafosse
durata 100'
sceneggiatura Joachim Lafosse, Mazarine Pingeot, Thomas van Zuylen, Fanny Burdino
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