Psyco - Capolavoro

Per poter sposare il suo amante, Marion Crane (Janet Leigh) ruba 40.000 dollari alla sua azienda. Inseguita da un cocciuto poliziotto, si trova costretta a rifugiarsi in un isolato motel gestito dal sinistro Norman Bates (Anthony Perkins). La donna scompare, e si mettono sulle sue tracce la sorella Lila (Vera Miles) e il detective Arbogast (Martin Balsam). Siamo a fine anni’50, Alfred Hitchcock è al culmine della sua creatività, ed è il più famoso e pagato regista. Hitch, in cinque anni ha girato almeno tre capolavori*, i suoi film sono una manna per il botteghino, ha una sua rivista mensile (A. H. Mistery Magazine) e una serie televisiva dedicata (A.H. Presents). Il “mago del brivido” è ormai diventato un marchio di fabbrica, prigioniero però della sua immagine e fama. Per tutta reazione, decide di girare un piccolo film più sperimentale e audace, in assoluta libertà creativa. Acquista i diritti dell’omonimo romanzo di Robert Bloch, e filma con soli 800 mila dollari, in 36 giorni, senza star e usando la troupe della serie TV pagata di tasca propria. Il set è blindatissimo, tanto che il regista rifiuta il fotografo di scena. Il titolo provvisorio è l’enigmatico “Production 9401”, le informazioni offerte alla stampa scarse e ambigue.
Sin dai "lineari" titoli di testa di Saul Bass, che tagliano in orizzontale e verticale lo schermo e i nomi del cast, si formalizza un quadro scisso che in termini narrativi diventerà dissociazione, squilibrio psicologico e follia. L’incipit col virtuoso carrello che a volo d’angelo solca il cielo di Phoenix entrando in una stanza d’albergo, ne fa da subito quasi un’opera sperimentale, che vuole servirsi di ogni possibile suggestione visiva. E veniamo alla scena della doccia, una delle morti più celebri della storia del cinema, 7 giorni di riprese, oltre 70 posizioni di cinepresa per soli 45 secondi di film entrati di diritto nell’immaginario collettivo. A completare la sequenza capolavoro, un violino stridente che miete angoscia e dal refrain indelebile, diretto dal grande Bernard Herrmann. Un vero e proprio manifesto artistico e il più grande successo di pubblico del regista inglese. Psyco è un thriller voyeuristico che costringe lo spettatore a sbirciare tra le oscure tenebre dell’animo umano, con la stessa bramosia con la quale Norman spia Marion in bagno da un foro sul muro. La visione assoluta di un genio. TRAILER

Curiosità
  1. Quando venne girata la scena della doccia Anthony Perkins non era sul set perché impegnato a teatro a Broadway, la mano che impugna il coltello è quella di Hitchcock.
  2. Il regista appare in un cameo all’inizio, con un cappello da cow-boy, fermo sul marciapiede, mentre la protagonista passa per rientrare in ufficio.
  3. La casa è ispirata al quadro “House by the Railroad” (1925) di Edward Hopper.
  4. Il sangue che scende nello scarico della doccia è sciroppo di cioccolato.
  5. La tagline sul poster del film era “Il miglior amico di un ragazzo è sua madre”.
* La finestra sul cortile (1954), La donna che visse due volte (1958), Intrigo internazionale (1959)

Scheda tecnica
titolo originale Psycho
genere thriller, drammatico, orrore, giallo
anno 1960
nazionalità Stati Uniti d'America
cast Janet Leigh, Anthony Perkins, Vera Miles, Martin Balsam
regia Alfred Hitchcock
durata 109'
sceneggiatura Joseph Stefano

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