Pride - Recensione
Siamo a Londra nel 1984. Un gruppo di giovani attivisti per i diritti degli omosessuali decide di sostenere un altra comunità vittima dell'era Thatcher: i minatori; si riuniscono e nasce l'LGSM (Lesbians and Gays Support the Miners). Inutile dire che quando andranno poi a Onllwyn, villaggio del Galles, per un sostegno più diretto, dovranno fare i conti con diffidenza e pregiudizi, ma troveranno anche tanta umanità e rispetto. Tratto da una storia vera, il film parte da una vicenda originale, ma si sviluppa seguendo dei modelli conosciuti, e tra cliché e qualche scena madre ruffiana, si lascia prendere la mano perdendo in compattezza e credibilità.
Lungometraggio diretto da
Matthew Warchu, regista teatrale, che può contare su un cast di comprimari di
lusso: Bill Nighy, Imelda Staunton e Paddy Considine. Un'opera che vorrebbe
coniugare impegno e divertimento, ma non sempre ci riesce. Rimane comunque una pellicola
vivace e piacevole, che porta un importante messaggio di uguaglianza e
solidarietà. Un trionfo di leggerezza, ideale per un visione scacciapensieri. VOTO
6+
P.S.: Su Youtube trovate il video “All Out! Dancing in Dulais” che mostra le immagini dell'epoca con i reali protagonisti!
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