Secondo lungometraggio, in bianco e nero , del regista russo Andrej Tarkovskij , che partendo dall’anno 1400 attraversa 23 anni di storia dell'antica Russia. Un poema epico strutturato su un piano temporale consecutivo, che fotografa un pezzo di vita, vissuta o evocata, di Andreij Rublëv, il più grande pittore d’icone della Cristianità. Non è però una biografia, l’artista è testimone e non protagonista. Attraverso le crisi spirituali, artistiche e la decadenza fisica e psicologica di Rublëv, il regista costruisce un affresco storico votato all’arte, dal profondo spessore drammatico e dal grande respiro epico. Il film è strutturato in otto episodi , oltre ad un prologo , e un epilogo a colori. Prologo : Le prese di coscienza non sono gradite dall’ordine divino, e l’autore lo mette in chiaro da subito. Vi si vede un uomo trasportato nel cielo da un’improvvisata mongolfiera e poi punito con la caduta per l’ebbrezza provata: “Sto volando!”. Un incipit allegorico che è