Stanlio e Ollio - Recensione
Un film crepuscolare, che si
concentra sull’ultima parte di carriera del comico duo. Stanlio e Ollio si
ritrovano nel 1953 a dover iniziare una tournée teatrale in Gran Bretagna,
pubblicizzandola con apparizioni nei più disparati eventi locali. Sarà l’occasione
per tirar le somme di una lunga carriera insieme, che li ha resi famosi per la
loro comicità semplice ma spontanea, fatta di movenze buffe e piccoli gesti. Un
umorismo che parlava un linguaggio universale, e sapeva far ridere a tutte le
età. Anche grazie a un magnifico make up, Steve Coogan e John C. Reilly fanno
rivivere i due attori con rara sensibilità, replicandone gli sketch più noti e tratteggiandone
la vita privata. Ne escono due contrapposte personalità, unite però dall’amore
per il loro lavoro. La regia dello scozzese Jon S. Baird non brilla per guizzi
creativi, ma sa comunque essere al servizio della storia. Il pacchetto base di
ogni biopic, nobilitato però da due
icone del cinema. Un’opera leggera e deliziosa. VOTO 6+
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