Your Name. - Recensione
In Giappone, un fenomeno misterioso, almeno due giorni
la settimana, fa svegliare Taki nel corpo di Mitsuha, e viceversa. Lui è uno
studente di Tokio, lei una coetanea che vive a Itomori, un paesino di campagna.
Perché succede tutto questo? L’arte grafica dell'animazione di Makoto Shinkai raggiunge nuovi
apici confermandolo autore orientale di successo e, in popolarità, degno erede
del maestro Miyazaki. Your Name è meno lineare del precedente Il giardino delle parole, ma narrativamente più audace, con una trama che si sviluppa su più
piani spazio temporali e una forte componente metacinematografica, dichiarata sin
dall’incipit. La visione dentro un sogno colpisce l’occhio, come un meteorite
che cade in un lago, e due sguardi si fondono l’uno nell’altro per sempre.
Nulla sarà come prima. Il film diventa la ricerca (Taki, il futuro) di una
perdita (Mitsuha, il passato) unita dal filo rosso del destino che s’intreccia
tra lo scorrere ricorrente di sliding doors interrotte da una domanda secca, ma
complicata: tu chi sei?
Lo scambio di persona, elemento classico della commedia, in quest’opera diventa opportunità per raccontare un percorso emotivo di crescita personale. I due ragazzi sono lontani e diversi, eppure, come i fili di tanti colori che intreccia la nonna della protagonista, si uniranno. Proprio l’anziana ci svelerà la parola chiave dell’opera: MUSUBI, il cui simbolo, guarda caso, ricorda un occhio. Il termine significa unire le persone nello scorrere del tempo, come accade nella visione di un film che ci chiede: perche sono qui? Solo al crepuscolo, quando la luce lascia il posto al buio, i sogni prendono forma e hanno un nome…questo è il cinema! VOTO 8
Lo scambio di persona, elemento classico della commedia, in quest’opera diventa opportunità per raccontare un percorso emotivo di crescita personale. I due ragazzi sono lontani e diversi, eppure, come i fili di tanti colori che intreccia la nonna della protagonista, si uniranno. Proprio l’anziana ci svelerà la parola chiave dell’opera: MUSUBI, il cui simbolo, guarda caso, ricorda un occhio. Il termine significa unire le persone nello scorrere del tempo, come accade nella visione di un film che ci chiede: perche sono qui? Solo al crepuscolo, quando la luce lascia il posto al buio, i sogni prendono forma e hanno un nome…questo è il cinema! VOTO 8
TRAILER
Scheda tecnica
titolo originale Kimi
no na wa.
genere animazione, fantastico,
sentimentale, drammatico
anno 2016
nazionalità Giappone
regia Makoto
Shinkai
durata 107'
sceneggiatura Makoto Shinkai
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