Ritratto di famiglia con tempesta - Recensione

Ryota Shinoda è un detective a tempo perso che organizza piccole truffe e gioca d’azzardo per pagare l’affitto e gli alimenti di un penoso divorzio. L’uomo era però un premiato romanziere, un buon marito e padre, ma poi la vita gli ha voltato le spalle. Causa violento tifone, Ryoto trascorre una notte a casa di sua madre (grande Kirin Kiki) in compagnia del figlio e dell’ex moglie, sarà l’occasione ideale per un esame di coscienza. Questo loser che continua a commettere cialtroni errori, e a mostrarsi in tutta la sua umana debolezza, suscita tuttavia un’empatia prodotta dallo sguardo umanista del regista giapponese Hirokazu Koreeda. Come il maestro Ozu, il cineasta parla di gente comune, dell’inesorabile scorrere del tempo e degli egoismi che rovinano gli affetti familiari, in un cocktail di quotidianità e intimismo.
Una narrazione sottovoce che merita attenzione, e con pacata leggerezza accompagna a una visione piacevole ma a tratti friabile. Quando si tratta di tirar le fila l’autore inciampa in alcuni passaggi poco originali, scontati simbolismi e in una risoluzione emotiva che appare forzata e posticcia. La famiglia e la sua moderna crisi sono temi cari a Koreeda, e la sua “gentile” visione artistica è coerente e solida, ma qui manca di acume. Non perdete la canzone sui titoli di coda che riassume la morale del film! E’ decisamente didascalica, ma irresistibile come un tormentone estivo. VOTO 6     TRAILER

Scheda tecnica
titolo originale After the Storm
genere drammatico
anno 2016
nazionalità Giappone
cast  Kirin Kiki, Yôko Maki, Sôsuke Ikematsu, Rirî Furankî
regia   Hirokazu Kore'eda
durata 117'
sceneggiatura  Hirokazu Kore'eda














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