The dressmaker - Il diavolo è tornato - Recensione


E’ il 1951, e in un piccolo paese in Australia fa ritorno Tilly Dunnage (Kate Winslet), sofisticata stilista in carriera dalle blasonate collaborazioni, con un passato doloroso e un segreto da svelare. La nostra eroina si dovrà scontrare con una realtà chiusa e ostile, che addirittura le attribuisce una maledizione. A darle una mano c’è la derelitta madre Molly (Judy Davis), un belloccio (Liam Hemsworth) innamorato di lei e un poliziotto en travesti (Hugo Weaving). Al grido di “Sono tornata, bastardi” prende il via un revenge movie che si scoprirà essere deliziosamente grottesco. La regista Jocelyn Moorhouse, assente da anni dietro la macchina da presa, ritorna a dirigere una pellicola in cui non si capisce se prevale il coraggio o l’incoscienza. I salti mortali di genere, tono e stile sono molteplici. Una disinvoltura creativa che sovente genera confusione, sfidando l’incredulità dello spettatore.

Questo mix di comicità camp, colpi di scena in serie e delirante dramedy, oltre a sbalordire, rischia “seriamente” di divertire e commuovere, grazie a un cast azzeccato e ben diretto. Un’opera in continua mutazione, che regala momenti sentimentali, ma anche scult. Onore al merito di una Winslet spigliata e spudorata, che col suo grande talento riesce nell’impresa di reggere uno script schizofrenico. Un tipico film made in Australia, tutto al femminile, in cui si scontrano le polarità di due mondi agli antipodi, sprigionando scintille. The dressmaker aspira al titolo di guilty pleasure di stagione, è talmente esagerato che a tratti è perfino irresistibile; guardare per credere. VOTO 6
TRAILER 

Scheda tecnica
titolo originale The Dressmaker
genere drammatico, sentimentale
anno 2015
nazionalità Australia
cast Kate Winslet, Liam Hemsworth, Judy Davis, Hugo Weaving
regia Jocelyn Moorhouse
durata 118'
sceneggiatura Jocelyn Moorhouse

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