Tempo di divertimento - Play Time - Capolavoro
Film francese
diretto da Jacques Tati e ambientato in una Parigi del futuro
dominata dal caos tecnologico. Trama:
Un gruppo di stranieri arriva in un’ultramoderna Ville Lumière, poco
caratteristica e molto internazionale, nella quale incontrano gli abitanti, e dove
si muove, confuso e sbigottito, il personaggio più noto interpretato dal
regista: monsieur Hulot. Tutti i
protagonisti però, si ritrovano ben presto in un’azienda che in realtà è una
prigione di vetro in cui la trasparenza è solo un’illusione... L’architettura
di questo mondo, inoltre, abbatte i confini tra privato e pubblico, interiore
ed esteriore e vira verso un’impersonale standardizzazione che rischia di
uccidere l’identità. Il regista ci mostra, infatti, degli esseri umani che si
muovono come automi, ripetono gesti meccanici e sono ormai condannati a
uniformarsi. Prima che l’umanità rimanga bloccata in una rotonda-giostra, Tati
ci aiuta a comprendere meglio quella meravigliosa creatura che è l’uomo; come
da lui stesso dichiarato: “Playtime è un’arringa a favore dell’individuo”. Il
comico d’oltralpe inscena così un’inesorabile catena di equivoci con sottile
ironia, distaccata e bonaria, ma mai sarcastica, con la quale sembra suggerirci
che la vita va vissuta con più sorrisi e poesia.
Le
persone oggi parlano troppi linguaggi, non si capiscono più e le parole contano
sempre meno, specie in un’epoca nella quale raramente esprimono la sincerità. L’invadente
e continuo inquinamento acustico impedisce agli essere umani di comunicare;
spesso i dialoghi sono, infatti, incomprensibili. Una realtà caotica destinata all’autodistruzione come il Royal Garden, ristorante snob in cui è
ambientata la seconda parte dell’opera. Luogo simbolo di disgregazione sociale,
nel quale però ogni barriera razziale e culturale sarà annullata grazie alla
musica e alla danza, in una parola, con l’arte. A causa della sbadataggine di
Hulot e degli altri clienti, il locale sarà lentamente distrutto, permettendo
ai suoi avventori di ridefinire lo spazio abitato verso una dimensione più
umana. Uno dei film comici più costosi
della storia del cinema, che richiese tre anni di lavorazione, uno dei
quali solo per il montaggio sonoro(!), e portò il suo autore vicino alla
bancarotta. Con PT, Tati attacca il mondo dell’apparire in cui nulla più è solo
ciò che sembra, e tra meccaniche ripetizioni e raffinate sospensioni, gira il
suo CAPOLAVORO. TRAILER CLIP
1)
Primo film
francese della storia a essere girato in 70mm. Restaurato nel 2014 in
formato digitale 4K, e già nel 2002 reintegrato delle sequenze tagliate nella
versione del 1979, in cui erano stati tolti 25 min. e tagliati i bordi delle
inquadrature per portarlo in formato 35 mm (sic!).
2)
Il personaggio del presidente della società è
interpretato da Henri Piccoli padre dell’attore Michel Piccoli.
3)
Per creare il set fu costruita un’intera città
soprannominata “Tativille”,
edificata sui 15.000 m² di un terreno abbandonato a Bois de Vincennes. La
struttura doveva essere riutilizzata come scuola di cinema, ma le autorità non
concessero i permessi necessari.
4)
Le turiste americane erano interpretate dalle
mogli dei funzionari dell’ambasciata U.S.A. a Parigi.
Scheda tecnica
titolo originale Play Time
genere commedia
anno 1967
nazionalità Francia, Italia
cast Jacques Tati, Barbara Dennek, Henri Piccoli
regia Jacques Tati
durata 126'
sceneggiatura Jacques Tati, Jacques Lagrange e Art Buchwald
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