Julieta - Recensione
Julieta, professoressa over 50, sta per trasferirsi
col compagno Lorenzo da Madrid al Portogallo. Durante una passeggiata incontra
Bea, vecchia amica della figlia Antia. Le rivela che la ragazza, che non vede
da anni, ha tre figli e sa che la madre vive ancora nella capitale spagnola.
L’incontro fortuito darà il via a un viaggio nei ricordi di famiglia, a
ricomporre i pezzi di una simbolica foto strappata. Prima però bisogna
attraversare il mare di Ulisse…sovrastato da minacciosi nuvoloni digitali. Almodóvar
e il melodramma (al femminile) erano un binomio talmente (con)vincente che
pensavamo inscindibile. Tre anni fa, invece, il ritorno alla (pessima) commedia
con “Gli amanti passeggeri”, e oggi al dramma tout court. Lo stile è riconoscibile dai forti contrasti cromatici,
la carta da parati anni ’70, l’habitué
Rossy de Palma e nell’ottima direzione attoriale: eccellente Emma Suarez, che
interiorizza il vissuto doloroso di una donna lacerata. I risultati, invece,
sono ambigui. Le provocazioni e la verace passionalità queer, a cui ci aveva
abituati il buon Pedro, sono qui soffocate da una matrice letteraria, con tanto
di didattiche citazioni.
La struttura narrativa si poggia sugli schemi più ovvi
del romanzo epistolare. Parafrasando un noto titolo del genere, potremmo intitolarlo
“Va dove ti porta la tragedia”, con tanto di flashback e pedante voce off. Quel
gonfio tessuto rosso della prima inquadratura, che richiama un cuore pulsante,
ci suggerisce subito che l’oggetto dell’indagare sta all’interno e non
all’esterno. Tesi confermata anche nell’iniziale episodio ambientato dentro il
vagone di un treno. Nella carrozza, gravidi silenzi e muti dialoghi vengono
sviati dall’apparire di un simbolico e fecondo cervo. Omaggio a Sirk, ma anche
ideale segno di una vita sospesa tra desiderio e maturità. Il regista quindi, come
sempre, rincorre temi profondi: il senso di colpa che uccide l’affettività, il
vuoto dell’abbandono che spezza anche i legami più profondi, e ancor più importante
la mancanza di comunicazione che uccide. Il problema è che tutto passa e poco
resta, esplicativo in tal senso, l’approssimativo passaggio luttuoso. Per
carità, non siamo dinanzi a un’opera mediocre, bensì di routine, e all’autore
che rifà se stesso (vedi pure Woody Allen) con meno irruenza e più rigore. Un
film discreto, delicato, e debole. VOTO 6 TRAILER
Scheda tecnica
titolo originale Julieta
genere drammatico
anno 2016
nazionalità Spagna
cast Emma Suárez, Adriana Ugarte, Blanca Parés, Rossy de Palma
regia Pedro Almodóvar
durata 99'
sceneggiatura Pedro Almodóvar
titolo originale Julieta
genere drammatico
anno 2016
nazionalità Spagna
cast Emma Suárez, Adriana Ugarte, Blanca Parés, Rossy de Palma
regia Pedro Almodóvar
durata 99'
sceneggiatura Pedro Almodóvar
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