Il club - Recensione
Sulla costa del Cile, in un villaggio sul mare alla
fine del (di un) mondo, c’è una casa abitata da quattro preti e una suora; ognuno
di loro deve espiare una colpa. Una piccola comunità che vive d’espedienti e naviga
a vista, ma un giorno arrivano un quinto sacerdote e Sandokan (nome da pirata) che
con le sue sconce grida scuote la nave. Opera
a dir poco scomoda, con personaggi ripugnanti in situazioni estreme. Questo
film del cileno Pablo Larraín tratta dello scandalo pedofilia che ha scosso la
chiesa, ma a differenza di Spotlight, dall’impeccabile rigore, Il club è implacabile per asprezza e condanna.
“E Dio vide che la luce era cosa buona e
separò la luce dalle tenebre”; la pellicola si apre con questa frase tratta
dalla Genesi, che diventa monito per chi guarda e ispirazione per il regista. Larraín
conduce una messa in scena dagli interni cupi e dagli esterni plumbei, non si
tratta di una pura formalità, ma diventa perfetta metafora della zona d’ombra di
un privato oscuro e celato.
Un grigiore quotidiano che sprofonderà in un nero
assoluto che circonda e cattura i protagonisti. Un’opera dalla fotografia
soffusa, ma dagli accesi contrasti, che obbliga a convivenza forzata spiritualità
e oscenità, potenti riflessioni e bassi istinti. La raffinata ricerca estetica diviene
così simbolica/simbiotica con storia e personaggi. L’illustrazione di una
sadica circolarità è chiara sin dall’inizio, e racchiusa in quella corsa senza
fine di un cane sulla spiaggia. Un racconto più controllato, e qualche sommaria
soluzione narrativa in meno avrebbero giovato, e forse oggi potremmo, a
ragione, usare la parola capolavoro. L’insistita provocazione non sempre è
necessaria per rendere incisiva la denuncia, anzi, a volte appare fuori luogo,
e si rimpiange la finezza del suggerire. A mio avviso, il film più duro della stagione: la crudeltà dell’essere in-umano prevale,
l’amaro finale sostiene l’indissolubile convivenza tra bene e male e la
redenzione rimane un’utopia. VOTO 7,5 TRAILER
Scheda tecnica
titolo originale El club
genere drammatico
anno 2015
nazionalità Cile
cast Alfredo Castro, Antonia Zegers, Roberto Farías
regia Pablo Larraín
durata 97'
sceneggiatura Guillermo Calderón, Daniel Villalobos e Pablo Larraín
titolo originale El club
genere drammatico
anno 2015
nazionalità Cile
cast Alfredo Castro, Antonia Zegers, Roberto Farías
regia Pablo Larraín
durata 97'
sceneggiatura Guillermo Calderón, Daniel Villalobos e Pablo Larraín
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