Il figlio - Capolavoro
“Il
figlio” è un film del 2002 scritto e diretto da Jean-Pierre e Luc Dardenne,
fratelli e registi belgi, per ben due volte vincitori della Palma d'oro a
Cannes ( “Rosetta” - 1999, e “L'Enfant” - 2005). Trama: Olivier (Olivier
Gourmet) insegna il mestiere di falegname a ragazzi difficili, usciti dalla
prigione, e che devono reinserirsi nella società. Un giorno arriva Francis,
16enne che ha appena scontato 5 anni di riformatorio, Olivier però lo segue, e
lo spia, in maniera troppo morbosa, quale segreto nasconde? I Dardenne, hanno
riscritto le regole del melodramma, svuotandolo di ogni orpello scenico e
plasmandolo a loro immagine e somiglianza. Ne hanno rivoluzionato l'estetica,
con uno stile rigoroso e senza compromessi: camera a mano, personaggi
letteralmente pedinati, niente musica, realismo assoluto.
E' incredibile la regia de “Il figlio”, dove i protagonisti sono “ostaggio” dell'inquadratura, che li intrappola nel loro dolore e nelle loro colpe, mentre il mondo, ruota sfuocato intorno a loro. L'animo umano è il vero motore di quest'opera, che a tratti sembra un thriller o un road-movie; ma quello che conta, e fa muovere ogni cosa, sono i sentimenti, che qui devono fare i conti con vendetta e perdono. Un vera e propria esperienza sensoriale, per un film che scuote le coscienze, grazie a uno sguardo dal grande valore etico, sociale e morale. Senza dubbi, uno dei punti più alti raggiunti dal cinema degli anni duemila.
E' incredibile la regia de “Il figlio”, dove i protagonisti sono “ostaggio” dell'inquadratura, che li intrappola nel loro dolore e nelle loro colpe, mentre il mondo, ruota sfuocato intorno a loro. L'animo umano è il vero motore di quest'opera, che a tratti sembra un thriller o un road-movie; ma quello che conta, e fa muovere ogni cosa, sono i sentimenti, che qui devono fare i conti con vendetta e perdono. Un vera e propria esperienza sensoriale, per un film che scuote le coscienze, grazie a uno sguardo dal grande valore etico, sociale e morale. Senza dubbi, uno dei punti più alti raggiunti dal cinema degli anni duemila.
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