Transformers 4 - L'era dell'estinzione - Recensione
Il film è
ambientato dopo la battaglia di Chicago del terzo episodio, in cui gli Autobots
se le diedero di santa ragione con i cattivissimi Decepticons, distruggendo tutto
quello che capitava a tiro, umani compresi. Quarto capitolo, e di sicuro non
ultimo, del franchisee “ispirato” ai giocattoli Hasbro, con cambio di
protagonisti, Mark Wahlberg sostituisce Shia
Labeouf, e una teenager bionda la modella d’intimo. Ah dimenticavo, ci sono
pure i Dinobots, dinosauri-robot, che e-ruttano fuoco. Alla regia, invece, troviamo
ancora Michael Bay, la cui estetica trae origine dai video musicali e dagli spot
pubblicitari, e si vede...
Si sa il marketing è l’anima del commercio, l’onnipresente
product placement quella dei blockbuster, e se poi ambienti pure parte del film
in Cina, gli incassi mondiali lievitano pure! Nulla da dire, una strategia
commerciale ineccepibile, virulenta come la noia che perseguita durante tutta
la visione. Un tronfio delirio di botti ed esplosioni con conseguenze nefaste
per la massa neuronale dello spettatore medio, e per i timpani di tutta la
platea. Un cafonissimo monumento digitale, tanto prolisso quanto sfiancante. Se
questo è il futuro dell’industria cinematografica, allora si, che l’estinzione…è
garantita. VOTO 4--
Commenti
Posta un commento