L'uomo d'acciaio - Recensione

Diciamo pure che nelle ultime decadi il personaggio di Superman non ha goduto di gloria al cinema, ecco perché si è deciso un rilancio pilotato dallo stesso team creativo (Nolan/Goyer) che ha prodotto con successo il restyling di Batman, dando vita a un ennesimo reboot. Si parte sempre da Krypton, dove Jor-El (Russel Crowe) salva il figlio neonato Kal-El spedendolo sulla terra; qui sarà adottato da genitori umani (Kevin Costner e Diane Lane), ma dal passato emergerà minaccioso il Generale Zod (il sempre bravo Michael Shannon). Zack Snyder si conferma un ottimo visual artist in grado di comporre e costruire una sua solida e personale visione che di certo porta aria fresca al personaggio più vintage dei fumetti, che trova nel phisique du role di Henry Cavill, il giusto interprete. Felice l’intuizione del racconto a piani cronologici sovrapposti, che rende più snella la storia delle origini, ormai arcinota. Densa e avvolgente, inoltre, la soundtrack di Hans Zimmer che mescola toni dark a una dinamica epicità.
Giunti però alla (interminabile) resa dei conti, purtroppo, l’introverso Clark Kent si trasforma in “Kal-El spaccatutto”, e il film muta il suo spessore narrativo in quello di un qualsiasi videogame calci e pugni, implodendo in un mattatoio audio-visivo dal devastante “effetto consolle”, in cui par di assistere (leggi subire) una monster preview per tutte le piattaforme (Xbox, PS, Wii...ecc). Un’opera eclettica, che alterna momenti intimisti ad altri caciaroni, dando vita a un saliscendi artistico e qualitativo che lascia attoniti. Un film oppresso da uno schizofrenico dualismo, con due anime, scisse a forza dall’unico dio sovrano: il box office. VOTO 5

Commenti

  1. HO VISTO IERI SERA IL FILM IN QUESTIONE E SONO ASSOLUTAMENTE
    D'ACCORDO CON LA TUA RECENSIONE BELLA LA PRIMA PARTE INVECE
    LA SECONDA MI LASCIATO L'AMARO IN BOCCA ! UNA OCCASIONE
    SPRECATA PECCATO...

    FLAVIO

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Wolverine: l'immortale - Recensione

Kill Bill Vol. 2 - CULT