La bottega dei suicidi - Recensione
Primo film d’animazione per il 65enne regista francese Patrice Leconte, che da noi in Italia ha rischiato il divieto ai minori di 18 anni, poi revocato a seguito proteste. Il cartoon è ambientato in una città grigia, oppressa dal maltempo e soffocata dal traffico, in cui lo sport preferito è togliersi la vita. Ad “aiutare” gli aspiranti suicidi c’è la bottega gestita dalla famiglia Touvache che offre ai clienti tutto il necessaire (corde, pistole, veleni, ecc) per farla finita, e il cui motto è: “Trapassati o rimborsati”. Il film usa un disegno dai tratti decisi e dai toni dark e grotteschi, che ricorda Tim Burton e i colori delicati di Sylvain Chomet.
VOTO 5,5
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