Akira - Cult
Lungometraggio d'animazione giapponese del 1988, e puro anime cult, tratto dall’omonima serie di fumetti manga, pubblicata dal 1982, e disegnata dallo stesso regista, Katsushiro Otomo. Progetto dai costi proibitivi (1 miliardo di yen), basti pensare che per la realizzazione è stata creata una apposita società denominata Akira Committee, che fondeva più studi per un totale di 1.300 animatori. Il film è ambientato 31 anni dopo la terza guerra mondiale, nella Neo-Tokio del 2019 (stesso anno di Blade Runner). La città è una metropoli ricostruita dopo l’olocausto, mancano 147 giorni alle olimpiadi, e la polizia deve sedare rivolte, tenere a bada ribelli, fanatici religiosi e bande rivali di motociclisti, a quest’ultime, appartengono Kaneda, leader del gruppo, e Tetsuo, timido e insicuro. Un incidente li farà entrare in contatto con un ente segreto, che cattura Tetsuo, e lo usa come soggetto del test Akira, le analisi a cui è sottoposto, scoprono che la sua aurea, può svelarne il mistero. La ritmica velocità della scena iniziale, con la moto che sfreccia nella città notturna, disegnando scie di luce con i fanali di coda, è solo un esempio della straordinaria animazione manuale, non al computer, che provoca puro piacere visivo, enfatizzato dai dettagli minuziosi, come nelle scene di gruppo, in cui le diverse reazioni, donano a ciascun membro una propria coscienza. L’opera segna un’epoca nella storia dell’animazione, condizionandone i canoni futuri:
primissimo uso di CGI, allora allo stato embrionale, e del pre-recording, ovvero personaggi doppiati in bozza, tecnica poi ripresa dalla Disney, ed usata tuttora. Vasti e dinamici gli effetti sonori, roboante ed evocativa la colonna sonora, azione, suspence e poteri sovrannaturali, ma anche abbondanti fiotti di sangue e immagini splatter, non adatto ai bambini. Sequenze oniriche, da incubo, come nella scena dei peluche giganti, ma anche suggestioni cyberpunk, come nella scena finale, in cui il braccio di Tetsuo è una fusione di carne e metallo, metafora di una società, in cui esseri umani e macchine sono costretti a convivere. Otomo impone una propria visione di mondo futurista, con una costruzione visiva tale, che ne giustifica il potente realismo e l’ineffabile fascino, che ha incantato gli spettatori di tutto il mondo. Akira è un ideale, la cui forza sovrasta tutto, e porta a una rinascita cosmica, in cui l’unicità dell’essere umano non è più in discussione: “Io sono Tetsuo”.
primissimo uso di CGI, allora allo stato embrionale, e del pre-recording, ovvero personaggi doppiati in bozza, tecnica poi ripresa dalla Disney, ed usata tuttora. Vasti e dinamici gli effetti sonori, roboante ed evocativa la colonna sonora, azione, suspence e poteri sovrannaturali, ma anche abbondanti fiotti di sangue e immagini splatter, non adatto ai bambini. Sequenze oniriche, da incubo, come nella scena dei peluche giganti, ma anche suggestioni cyberpunk, come nella scena finale, in cui il braccio di Tetsuo è una fusione di carne e metallo, metafora di una società, in cui esseri umani e macchine sono costretti a convivere. Otomo impone una propria visione di mondo futurista, con una costruzione visiva tale, che ne giustifica il potente realismo e l’ineffabile fascino, che ha incantato gli spettatori di tutto il mondo. Akira è un ideale, la cui forza sovrasta tutto, e porta a una rinascita cosmica, in cui l’unicità dell’essere umano non è più in discussione: “Io sono Tetsuo”.
P.S.: Il film ha tantissimi fans, anche ad Hollywood, dove da anni stanno cercando di trarne un remake live action, ultimi in ordine di tempo, lo studio Appian Way di Leonardo DiCaprio e Warner Bros, che però ha sospeso la produzione, a causa di problemi di casting e budget.
akira è un capolavoro cyberpunk.il manga se possibile, è ancora più incisivo.consiglio anche steamboy e metropolis
RispondiEliminaSTREPITOSO FILM DI KATSUSHIRO OTOMO IL FILM CHE MI HA FATTO RISCOCRIPIRE GLI ANIME GIAPPONESI DA ME QUASI SCONOSCIUTI A MIO MODESTO PARERE UN "CULT MOVIE"
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