Copia Originale - Recensione
New York, 1991. Tra le luci soffuse di squallidi bar, giace
sovente Lee Israel, scrittrice di biografie, che il caratteraccio, l’alcolismo
e il blocco dello scrittore hanno ridotto sul lastrico. Per campare, la donna
s’improvvisa truffatrice, falsificando lettere di defunte celebrità. A dar man
forte alla donna, Jack, pusher dissoluto (un brillante Richard E. Grant), l’unico
che insieme al gatto la sopporta…Film tratto da una storia vera, candidato a 3
premi Oscar (attrice protagonista, attore non protagonista e sceneggiatura). Un’opera
costruita su una regia a tratti troppo indulgente coi suoi personaggi, ma comunque
plausibile sia nei momenti drammatici che in quelli leggeri. Merito di uno
script arguto, di dialoghi ben scritti e di un’interprete, Melissa McCarthy, mai
così espressiva e intensa. Un racconto malinconico che mette in scena personalità
controverse e vittime di se stesse. Perdenti al tramonto, non a caso, spesso
incorniciati in caldi crepuscoli metropolitani. Un piccolo film dolceamaro, che
strappa qualche risata e una domanda scomoda: quanto condiziona la vita sociale
il denaro? VOTO 6/7
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