Mary Poppins Il ritorno - Recensione

Senza indulgere in inutili paragoni con l’originale, “Mary Poppins Il Ritorno”, comunque, non mi è piaciuto. Quando ripenso a questo film, visualizzo una pellicola con sopra due dita di polvere. Un film nato già vecchio. Talmente retrò, da risultare demodé. A chi è destinato? Solo ai nostalgici. Un’opera che ha come unici canoni di riferimento, visivi e testuali, datati schemi del passato, sarà in grado di comunicare col pubblico più giovane del 2018? Guardando gli esigui incassi nel Nuovo Mondo, sembra proprio di no. C’è almeno una sola canzone da fischiettare all’uscita dalla sala? Complice un pessimo doppiaggio, nemmeno quella. Personaggi da cameo, con la profondità di una pozzanghera d’agosto, sprecano attori del calibro di Meryl Streep e Colin Firth. Emily Blunt è ufficialmente una delle attrici più sopravvalutate. La sua Mary scende dal cielo per intrattenere i piccoli Banks, mentre il distratto padre (bravo Ben Whishaw) cerca di salvar casa. Dell’educatrice che insegna a grandi e piccini i valori della vita non c’è più traccia. Questa moderna versione possiede il superficiale spessore di un’aspirante showgirl. Il regista Rob Marshall dirige un compitino tecnicamente ben fatto, ma senz’anima. D’ispirazione non c’è traccia, d’arte nemmeno. Se serve qualche ora per digerire i bagordi festivi nel buio di una sala, è il film perfetto. VOTO 5

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Titolo originale: Mary Poppins Returns
Anno: 2018
Nazione: USA
Distribuzione: Walt Disney
Durata: 130 min

Genere: Musical 



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