45 anni - Recensione



Geoff e Kate sono marito e moglie da una vita, e vivono la loro placida esistenza in una casa di campagna. Una settimana prima della festa per il quarantacinquesimo anniversario di nozze, Geoff riceve una notizia inaspettata:  è stato ritrovato in un ghiacciaio il corpo di Katya, la sua prima fidanzata, dispersa durante un'escursione in Svizzera nel 1962. I ricordi si affollano e il passato emerge fino a minare le fondamenta del rapporto, mettendolo in crisi, perché comunque vada, niente sarà mai più come prima…Non è solo un film che parla di anziani o sulla terza età, ma riguarda tutti, perché il tema centrale è: la coppia. Il regista Andrew Haigh indaga il profilo pubblico e privato di due persone che si amano, ritraendole con sensibilità e pudore, e in tutta la loro fragile tenerezza. Una regia dall’approccio naturalista, che instaura un dialogo intimo con i suoi protagonisti e li accompagna con sguardo compassionevole, mettendone a nudo l’anima.

La camera non “invade” mai la scena, forzandola, ma lascia fluire storia, sentimenti e dialoghi in un flusso tanto lineare e genuino, da parer spontaneo. I pensieri di Kate su Katya diventano talmente ossessivi e vivi nelle abitudini quotidiane, che in alcune sequenze si avverte la tangibile presenza della ex, e sembra quasi di assistere a un ghost movie. La passione e l’alchimia tra i due personaggi sono tangibili e toccanti. Straordinarie le performance di  Charlotte Rampling e Tom Courtenay. Lei elegante e piena di paure fino all’irrazionale, lui confuso, straziato e sempre più debole. Entrambi gli attori sono in stato di grazia, e una candidatura agli Oscar sarebbe dovuta. Un’emozionante, potente e tormentata storia d’amore in tutta la sua viscerale bellezza e semplicità. VOTO 7+ TRAILER


Scheda Tecnica


titolo originale
45 years
genere
sentimentale, drammatico
anno
2015
nazionalità
Regno Unito
cast
Charlotte Rampling, Tom Courtenay
regia
Andrew Haigh
durata
85'
sceneggiatura
Andrew Haigh

Commenti

Post popolari in questo blog

Wolverine: l'immortale - Recensione

Kill Bill Vol. 2 - CULT