Un piccione seduto su un ramo riflette sull'esistenza - Recensione
Esistenziale Leoned’Oro alla mostra del Cinema di Venezia 2014, e lungometraggio surreale, che rinforza il valore poetico dell’immagine filmica. Il regista svedese Roy Andersson, con immobile camera fissa, realizza 39 tableaux vivants, che ci raccontano un’umanità cristallizzata nelle sue paure e debolezze, ma anche nell’amore e nel male, passato e presente. Sin dall’incipit, che attraverso mirate didascalie, ci annuncia tre lutti, s’intuisce che trattasi di materiale provocatorio e dissacrante, sospeso tra humour e nonsense, da maneggiare (visionare) con cura. Una schiera di personaggi assurdi popola gli asettici piani sequenza; tra gli altri, Lotte la Zoppa (la mia preferita), un effeminato Re Carlo XII di Svezia e una coppia di sfigati venditori ambulanti di scherzi di carnevale (!).