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Visualizzazione dei post da luglio, 2014

Apes Revolution - Il Pianeta delle Scimmie - Recensione

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Dieci anni dopo la battaglia di San Francisco, narrata nel precedente episodio, il virus diffuso dai primati ha infettato tutto il mondo. I pochi umani rimasti vivono rinchiusi in quartieri di città post-apocalittiche, e le scimmie nelle foreste adiacenti alle metropoli, guidati dal loro leader: Cesare. Quando però le due razze entrano in contatto, prevalgono odio e violenza, rendendo vano ogni tentativo d’integrazione. Sarà caos e guerra. Le premesse socio-politiche della storia, purtroppo, vengono presto abbandonate dal regista Matt Reeves (Cloverfield), che si adagia su più facili e rassicuranti schematismi da blockbuster, rendendo la trama spesso prevedibile, e talvolta pure scontata.

Arca russa - Capolavoro

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Diretto da Aleksandr Sokurov , è un film di produzione russa del 2002 , che si è ritagliato un posto nella storia del cinema grazie alla sua unicità tecnico/artistica. E’, infatti, una vera e propria prova di forza contro le regole della settima arte, che il regista ingaggia, girando l’intero film con un unico piano sequenza, lungo tutta l’opera. Avete capito bene, senza stacchi , e ambientandolo tutto in un ambiente chiuso, il Museo dell'Hermitage, a San Pietroburgo. 90 minuti girati il 23 dicembre del 2001, con centinaia di attori e migliaia di comparse, tutte in costume d’epoca, e una steady-cam digitale, costruita ad hoc per l’impresa.

Niente da nascondere-Capolavoro

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Film del 2005, diretto dal regista austriaco Michael Haneke. La trama ha per protagonisti il conduttore televisivo Georges Laurent (Daniel Auteuil) e la moglie Anne (Juliette Binoche), che ricevono minacciose videocassette anonime, in cui viene ripresa la lo loro abitazione. Chi ne è l’autore? Un’opera che inesorabilmente divide: per i detrattori un pessimo thriller, per i cinefili un imprescindibile capolavoro. Qualche intellettuale attribuisce al film addirittura una valenza politica, leggendolo come metafora delle tensioni culturali tra Occidente e Medio Oriente, interessante e credibile interpretazione, vista l’etnia dei personaggi e il conseguente terrorismo, psicologico. Non a caso paura, rabbia, frustrazione, sono mali sempre più comuni, in una società con sempre più paure, ma meno valori e certezze.

Gran Torino - Capolavoro

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Clint Eastwood, negli anni zero (2000-2009) ha diretto, e ci ha regalato, ben tre capolavori, una media da record e da fuoriclasse : “Mystic River” (2003), Million Dollar Baby (2004), e “Gran Torino” (2008). Sceglierne uno da mettere in una classifica, significa fare un torto agli altri due, ma c’è un però. Di questi grandissimi film, l’unico che non ha avuto i meritati riconoscimenti (completamente ignorato agli Oscar!), è “Gran Torino”. La storia : Walter Kowalski (Eastwood) è un anziano vedovo, burbero e misantropo, che vive a Detroit in un quartiere violento e multietnico. Ex reduce della guerra in Corea (1950-53) ed ex operaio della Ford, di cui possiede un modello Gran Torino del ’72, ha come unica compagnia il suo cane. Odia però i vicini asiatici, con cui ha uno scontro d’ideali e convinzioni, che lo porterà a confrontarsi con una nuova realtà, che è meno diversa di quanto pensi.

Transformers 4 - L'era dell'estinzione - Recensione

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Il film è ambientato dopo la battaglia di Chicago del terzo episodio, in cui gli Autobots se le diedero di santa ragione con i cattivissimi Decepticons, distruggendo tutto quello che capitava a tiro, umani compresi. Quarto capitolo, e di sicuro non ultimo, del franchisee “ispirato” ai giocattoli Hasbro, con cambio di protagonisti, Mark Wahlberg   sostituisce Shia Labeouf, e una teenager bionda la modella d’intimo. Ah dimenticavo, ci sono pure i Dinobots, dinosauri-robot, che e-ruttano fuoco. Alla regia, invece, troviamo ancora Michael Bay, la cui estetica trae origine dai video musicali e dagli spot pubblicitari, e si vede...

Tropical Malady - Capolavoro

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Film del 2004 diretto dal regista thailandese Apichatpong Weerasethakul . Di fatto un’opera divisa in due parti: la prima racconta la storia d’amore gay che nasce tra un soldato e un contadino, la seconda è ambientata in una giungla in cui gli istinti primordiali della natura umana si fondono con un esistenzialismo che poggia sull’epica e su intensi simbolismi, assumendo profonde valenze. La natura, come in altre opere del regista, diventa uno dei personaggi principali, ed è qui rappresentata nell’essenza delle sue due anime, quella fiabesca e quella più minacciosa e inquietante.

In the mood for love - Capolavoro

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Film di nazionalità cinese, del 2000, diretto da Wong Kar-wai . Siamo a Hong Kong nel 1962, Mr. Chow (Tony Leung) e Mrs. Chan (Maggie Cheung), si ritrovano vicini di casa in affitto. Entrambi in perenne attesa dei rispettivi coniugi, incrociandosi in spazi angusti, si scambiano saluti, silenzi e sguardi rubati, finché la passione esplode. La scansione temporale fluisce attraverso uno schermo nero, una dissolvenza, in cui implodono le emozioni fino al prossimo incontro, dove nulla è detto, e nemmeno suggerito, eppure assume un senso, che arde e vibra di dense pulsioni, ed è enfatizzato da sublimi ralenti.

I 10 film più belli Stagione 13 - 14 - Classifiche

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Come buona abitudine ( vedi graduatoria 12-13 ), a Luglio arriva la mia TOP TEN: la classifica dei 10 film più belli. Tutti dall'alto va lore tecnico-artistico, ma soprattutto, anche capaci di osare, e di propporre storie forti e nuovi linguaggi: i migliori. Da vedere, avere e recuperare. Voi che ne pensate?

The act of killing - Recensione

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Documentario del 2013 diretto dallo statunitense Joshua Oppenheimer, con Werner Herzog in veste di produttore esecutivo. La Storia vera : Indonesia 1965. A seguito di un colpo di stato guidato dai militari, e attraverso bande armate di gangster, vengono assassinate milioni di persone con la sola accusa di essere comunisti. 2012. Gli assassini che torturarono e uccisero, non solo non sono stati condannati, ma sono delle celebrità nel loro paese: partecipano ad agghiaccianti programmi TV commemorativi, e vivono nel lusso tra pacchiane collezioni Swarovski o, come dicono loro, tra “Relax e Rolex”…. Il regista per convincerli a raccontarsi, gli fa credere che girerà un film sulle loro “leggendarie” gesta, facendogli rimettere in scena i loro omicidi, sia nel ruolo di carnefici che di vittime. Oppenheimer li mette così di fronte alle loro responsabilità, ma basterà a spingerli a un tardivo esame di coscienza?