Il tocco del peccato - Recensione

Film del 2013 di produzione cinese, scritto e diretto da Jia Zhang-ke, e vincitore a Cannes del premio per la miglior sceneggiatura. Opera dalla struttura corale che si sviluppa su vicende tratte da fatti reali, con quattro protagonisti e le loro storie, ambientate in altrettante diverse regioni della Cina. Una parabola contro il capitalismo imperante, che tutto compra e tutto distrugge, calpestando la dignità dell'essere umano, a cui non resta che abbandonarsi al più brutale dei suoi istinti primordiali: la violenza. Tra nuovi ricchi e nuovi poveri, la lotta di classe è sempre più serrata, e ad aver la peggio sono i secondi, ma per quanto potranno ancora sopportare?
Film crudo, radicale e pessimista, che attraverso una regia di talento, denuncia il declino morale e sociale, di una generazione posseduta e umiliata dal dio denaro e dal consumismo. Negli ultimi due episodi, tuttavia, si nota qualche eccesso didascalico, che non giova alla compattezza drammaturgica, e alla coerenza stilistica. Un'opera politica, che è un atto d'accusa verso la barbarie del profitto a tutti i costi, che deturpa paesaggio e valori di un popolo ormai allo sbando. Da non perdere. VOTO 7+

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