Captain America - Il soldato d'Inverno - Recensione
Dopo essere stato ibernato per 70 anni, e poi scongelato, ora Capitan America (Chris Evans) vive a Washington e lavora per lo S.H.I.E.L.D, organizzazione governativa guidata da Nick Fury (Samuel L. Jackson), e in cui opera anche la sensuale e letale Vedova Nera (Scarlett Johansson). Una serie di azioni terroristiche costringerà i nostri eroi a vivere in fuga, braccati da squadre armate di criminali e dal misterioso Winter Soldier. Film diretto dai fratelli Anthony e Joe Russo, registi di estrazione televisiva, che conferiscono all'episodio inattesi toni da spy-story e una credibile continuity, ideale per supportare i futuri franchisee Marvel (leggi Avengers 2).
Questo secondo episodio sul super-patriota risulta più ritmato e spettacolare, e rispetto al suo noioso predecessore, almeno nella prima parte, abbozza un approfondimento psicologico dei personaggi, che sembra cercare un equilibrio tra riflessione e azione. Ahimè, le speranze però risultano vane, e le vacue ragioni da blockbuster hanno la meglio. Tra gratuite esplosioni, interminabili combattimenti e ridicole “americanate”, si sciupano le buone intenzioni, lasciando l'amaro in bocca. Un film che parte bene e finisce male, in una trasposizione, che ancora una volta, non rende giustizia al personaggio più vintage dell'universo Marvel. Un cine-comic destinato al cine-oblio. VOTO 5+
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