Fanny & Alexander - Capolavoro

Film del 1982, e ultima opera distribuita nei cinema italiani, del regista svedese Ingmar Bergman. Originariamente pensato per la TV, durava 5 ore, poi rimontato per il cinema, per una durata di 3 ore. Candidato a 6 Oscar, ne vinse 4: film straniero, fotografia, scenografia, costumi, mancando la sceneggiatura e soprattutto la miglior regia al Maestro Bergman, andata a James L. Brooks per “Voglia di tenerezza” (sic….!). 1907, l’agiata famiglia Ekdahl, festeggia insieme il Natale, immersa nell’opulenza, e negli infiniti convenevoli carichi d’ipocrisia, al centro, la figura forte della nonna Elena, vera portavoce del regista, che riunisce i figli Oscar, Carl e Gustaf Adolf, libertino innamorato della vita. Opera autobiografica, il pastore Vergérus, rappresenta il padre-padrone di Bergman, che gli impartì una rigida educazione, inculcandogli senso di colpa e peccato. Film summa dei temi cari al regista.





La famiglia: che porta felicità, ma anche dolori, espressi dal regista con intensi primi piani che esprimono disperazione, come l’episodio in cui Carl, insultando la moglie, si dispera sull’inutilità della sua vita. La morte: che Fanny e Alexander scoprono nel suono di un urlo che squarcia la notte, o nel dolore del funerale, splendida sequenza dal punto di vista figurativo. L’assenza di Dio: tutti i personaggi si muovono all’interno di universi chiusi, come se fossero prigionieri, e anche quando escono, trovano una natura ostile, neve, temporali o il vorticoso torrente. Il rapporto tra arte e vita: il teatro come fuga dalla realtà; simbolica in tal senso, la scena iniziale in cui Alexander che sta giocando col teatrino, inizia a girare per casa, ma non trova nessuno che gli dia retta, o che le donne, ex attrici, alla fine decidono di tornare in scena con “Il sogno” di Strindberg. “Tutto può accadere, tempo e spazio non esistono, su una base minima di realtà, l’immaginazione disegna motivi nuovi” parole di Strindberg del 1902, inserite in coda ad un film del 1982, capaci ancora di emozionare e far riflettere.

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